Di Maio inviato Ue per il Golfo, Tajani: “Lo ha candidato Draghi”. Favoritismi di Palazzo? La maggioranza: è inadeguato

Di Maio inviato speciale europeo per il Golfo Persico. L’ipotesi non è più un’indiscrezione e il giallo si infittisce. Per l’ex ministro grillino, rimasto fuori dal Parlamento, si potrebbe aprire una ghiotta opportunità: un prestigioso e ben remunerato incarico europeo. Ma chi lo ha candidato? L’indicazione è arrivata sicuramente dall’Italia. La già controversa notizia che circola da giorni si è arricchita di un nuovo particolare: Giggino sarebbe stato preferito agli altri tre competitor. E la nomina sarebbe imminente.

Tutti i paesi della Ue, infatti, potevano proporre un nome per il nuovo incarico istituito dal capo della diplomazia Ue, Josep Borrell. Di Maio avrebbe sbaragliato la concorrenza battendo gli altri tre nomi pre-selezionati dal Servizio europeo per l’azione esterna (in base a competenze e colloqui). Il cipriota Markos Kyprianou, l’ex inviato dell’Onu in Libia Jan Kubis e l’ex ministro degli Esteri e commissario Ue Dimitris Avramopoulos. Ora sarà compito di Borrell nominare ufficialmente Di Maio. “L’Alto Rappresentante Josep Borrell è il solo ad avere il potere di iniziativa per nominare un inviato speciale dell’Ue per il Golfo Persico. Carica per la quale è in lizza l’ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Dopodiché ci sono discussioni a livello di Consiglio. E’ in Consiglio che si decide”.  Così la portavoce della Commissione europea Nabila Massrali.

Ma chi ha avanzato il suo nome? “Di Maio è stato indicato dal precedente governo Draghi”, fa sapere il ministro degli Esteri Tajani confermando che l’ultima parola spetta a Borrell. Palazzo Chigi o la Farnesina? In questo ultimo caso si tratterebbe addirittura di una auto-candidatura visto che Di Maio con raghi  guidava la diplomazia italiana.

Tra i primi a storcere il naso Maurizio Gasparri. “Mi auguro che il governo Meloni chiarisca che non può essere certamente in questa fase, con un nuovo governo, Di Maio ad essere designato dall’Italia. Non avendo i requisiti, le caratteristiche e soprattutto la preparazione per un incarico così delicato”, taglia corto il senatore di Forza Italia. “Se la designazione è stata fatta dal governo precedente, basta dire che non è più condivisa dal governo attuale. E in ogni caso questa vicenda va conclusa”.

La Lega chiede lumi a Bruxelles con un’interrogazione al ministro Tajani. “L’Ue faccia subito chiarezza sulla candidatura di Di Maio all’incarico di inviato speciale europeo nel Golfo Persico. Chi l’ha indicato e in base a quali criteri? Sulle modalità di selezione delle personalità da destinare a missioni così delicate in tema di energia e gas, a nome e per conto dell’intera Unione Europea, non ci possono essere opacità.”, spiegano  i deputati del Carroccio che esprimono forti perplessità sull’adeguatezza dell’ex ministro 5Stelle.

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