Di Maio aspetta il momento giusto per il colpo di grazia al M5s, e non vuole prigionieri… aspetta altri dieci senatori grillini pronti a mollare Conte per Draghi

Il governo balla, i grillini pure, scossi da una linea dura che potrebbe portare alla fine del governo Draghi e alla nascita di un esecutivo bis senza la componente del M5S. Le ultime notizie le ha date ieri sera, sulla Sette, il sociologo Domenico De Masi, ospite per la prima volta in tv dopo le sue rivelazioni sulla presunta richiesta del premier Mario Draghi a Beppe Grillo di volere Giuseppe Conte fuori dalla guida del Movimento. De Masi lascia intendere che si vada verso uno strappo definitivo con il governo.

“Ho parlato con Conte, anche nelle ultime ore. Questo governo sta svuotando passo passo anche il reddito di cittadinanza. Permanere in questo governo, che ha più una cifra neoliberista che socialdemocratica, sta svuotando le richieste dei 5 Stelle, stanno ottenendo sempre di meno”, ha detto, ospite di ‘In Onda‘ su la 7, rispondendo a una domanda sulla permanenza al governo del 5 Stelle, il sociologo Domenico De Masi, nel giorno in cui il M5S ha detto una scrollata alla maggioranza costringendo il premier a un colloquio al Quirinale.

Dopo l’uscita dall’aula dei grillini di ieri e la salita al Colle di Draghi, all’orizzonte si profila l’incognita Senato, dove il voto è unico e non disgiunto, e i senatori grillini sono già sulle barricate, pronti a non partecipare al voto in segno di protesta. Se da Giuseppe Conte dovesse arrivare un’indicazione diversa, ovvero votare attendendo le risposte del premier al documento targato M5S, una decina di senatori, stando a indiscrezioni raccolte dall‘Adnkronos, si dichiarano pronti a rompere comunque: “Io la fiducia non gliela voto nemmeno se vengono a prendermi a casa…”, il tenore dei messaggi che rimbalza sulle chat interne. E mentre tra Montecitorio e Palazzo Madama ci si interroga sulle prossime mosse del leader grillino, ci pensa Silvio Berlusconi a sparigliare, chiedendo all’ex numero uno della Bce “una verifica della maggioranza” al fine di “sottrarsi a questa logica politica ricattatoria”. Di Maio è pronto ad accogliere “quella sporca decina…” nelle sue fila, a sostegno del governo Draghi.

E Beppe Grillo? SecondoRepubblica sarebbe contrario allo strappo. “Siamo a un bivio”, avrebbe detto in queste ore Beppe Grillo. «Il momento è difficile, ci ho parlato anch’ io con i parlamentari…». “L’ala più barricadera, largamente maggioritaria, tenterà il blitz. Chiederà la rottura. L’ex premier ha bisogno di un segnale da Palazzo Chigi, un segnale vero, forte”, per convincere gli eletti a votare sì alla fiducia, evitando l’Aventino. Ma almeno 10 senatori sono tentati di sfilarsi comunque. Basta leggere le chat interne, dove c’è chi scrive: “Io la fiducia a Draghi non gliela voto nemmeno se vengono a prendermi a casa…”, ricostruisce il quotidiano romano.

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