Forte terremoto tra Turchia e Siria: oltre 360 i morti. Rientrata l’allerta tsunami in Italia (Video)

Sono 8 le scosse di forte entità che hanno colpito nella notte la Turchia. Secondo le rilevazioni dell’Ingv, la maggiore e la più devastante è stata quella registrata alle 2,17 con magnitudo 7,9. Successivamente ne sono state avvertite altre 7 tutte comprese tra magnitudo 4,7 e magnitudo 5,6, nel sud della Turchia, non lontano dal confine con la Siria. Secondo un primo bilancio, ci sarebbero oltre 360 morti.

La violentissima scossa si è verificata alle 4:16 (ora locale), con epicentro a circa 30 chilometri da Gaziantep, un capoluogo provinciale con una popolazione di oltre due milioni di abitanti, ed è stato avvertito anche in diverse regioni di Siria e Libano. Le autorità della Turchia hanno segnalato il crollo di decine di edifici, sia a Gaziantep sia nei vicini centri di Diyarbakir e Malatya, e il bilancio provvisorio è aumentato di ora in ora. L’Autorità per la gestione dei disastri e delle emergenze ha proclamato lo stato di massima emergenza e mobilitato tutti i servizi di soccorso. In Siria, invece, la violenta scossa ha causato almeno 99 vittime e 200 feriti nei governatorati di Aleppo, Hama e Laodicea, in Siria. Lo ha riferito il vice ministro della Salute siriano, Ahmed Damiriya.

Il numero delle vittime viene di ora in ora rivisto al rialzo: le autorità di Damasco danno notizia di una riunione d’emergenza del consiglio dei ministri convocata dal presidente siriano Bashar al Assad per coordinare ricerche e aiuti.  “Squadre di soccorso e ricerca sono state immediatamente inviate” nelle regioni colpite, “speriamo di superare questo disastro insieme al più preso possibile e con il minimo dei danni”. Lo ha scritto su twitter il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha incontrato i governatori delle regioni di Adana, Malatya, Gaziantep, Diyarbakır, Hatay, Adıyaman, Osmaniye e Sanlıurfa, per discutere della situazione degli aiuti e dei soccorsi, secondo quanto riferiscono i media di Ankara. Al momento in Turchia si registrano almeno 76 morti, nel nord della Siria almeno 237. I feriti in totale sono circa un migliaio. anche questi numeri, purtroppo sono in aumento.

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni segue costantemente, aggiornata dal dipartimento della Protezione Civile, gli sviluppi del devastante terremoto. Esprime vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite. La Protezione Civile italiana ha già fornito la propria disponibilità per contribuire al primo soccorso. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi. “Non mancherà l’aiuto dell’Italia”. Il ministero degli Esteri Tajani sta contattando tutti gli italiani che vivono nella regione colpita dal sisma”. Il ministro degli Esteri ha aggiunto “Ho appena parlato con il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu per esprimergli la vicinanza dell’Italia e per mettere a disposizione la nostra Protezione civile”.

“Stiamo lavorando per fornire la disponibilità dei nostri team con il Corpo nazionale del Vigili del fuoco ad intervenire. Abbiamo, attivati dal meccanismo europeo, dato la nostra disponibilità. Attendiamo di verificare se queste squadre vengono accettate. Il meccanismo funziona così: c’è il paese che richiede, in questo caso la Turchia. Altri paesi che offrono, tra cui l’Italia. E poi la Turchia deciderà, in funzione della vicinanza e di altri parametri, chi accettare”. Lo ha detto Fabrizio Curcio, Capo dipartimento della Protezione civile poco fa su ‘Rai Radio1’ all’interno dello Speciale ‘Gr1’ dedicato al terremoto in Turchia e Siria. “I team sono variabili, si cerca di caratterizzarli in base alle richieste e ai luoghi. È personale molto specializzato sulla ricerca e soccorso”.

Sembra, intanto, allentarsi l’allarme tsunami in Italia dopo le violentissime scosse in Turchia. Le prime registrazioni — ha spiegato il direttore operativo della Protezione Civile, Luigi D’Angelo — hanno fatto rilevare un’onda non superiore ai 15 centimetri. Si sta monitorando. Dalle prime informazioni l’allarme sembra ridimensionato». Le previsioni indicano un possibile arrivo dell’onda in Italia alle 6,30, lungo le coste calabresi. Ma intanto si ferma a scopo cautelativo, dalle 6.30, la circolazione ferroviaria iniziando dalle regioni meridionali di Sicilia, Calabria e Puglia, con possibile successiva estensione all’alta Italia a seguito dell’allerta diramata dal Dipartimento della Protezione Civile, per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste italiane. Lo rende noto l’ufficio stampa delle Ferrovie dello Stato. In conseguenza allo stop cautelativo – spiega un comunicato – potrebbero registrarsi possibili cancellazioni e ritardi in estensione anche in altre regioni.

La Protezione civile italiana, sulla base dei dati elaborati dal Centro Allerta Tsunami (Cat) dell’Ingv, aveva diramato un’allerta per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste italiane. Si raccomanda di allontanarsi dalle zone costiere, di raggiungere l’area vicina più elevata e di seguire le indicazioni delle autorità locali, avverte in una nota il dipartimento. Il maremoto consiste in una serie di onde marine prodotte dal rapido spostamento di una grande massa d’acqua. L’allerta indica la possibilità di un pericolo reale per le persone che si trovano vicino alla costa, specialmente se in zone poco alte, o addirittura più basse, rispetto al livello del mare.“I dati mareografici e  le valutazioni indicano che l’allerta è concluso”. Così la Polizia locale di Bari rilancia il messaggio del sistema di allertamento nazionale per i maremoti generati da sisma. “Non si attendono ulteriori onde di maremoto – spiega il messaggio – Si segnala comunque che potrebbero persistere per parecchie ore correnti anomale di assestamento del livello del mare”. L’allerta maremoto era stata lanciata a seguito del fortissimo terremoto che ha colpito stanotte la Turchia e la Siria.

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