Decreto penale per Bersani, ma lui sfida (ancora) Vannacci: “Voglio andare al processo”

By Luca Sablone Il Giornale

La sfida lanciata da Pier Luigi Bersani nei confronti di Roberto Vannacci potrebbe presto spostarsi dal ring politico a un’aula di tribunale. L’ex segretario del Partito democratico a settembre dello scorso anno, intervenuto in occasione della Festa dell’Unità di Ravenna, si era rivolto al Generale avanzando una domanda che fin da subito aveva fatto discutere: “Se in quel bar lì è possibile dare dell’anormale a un omosessuale, è possibile anche dare del coglione a un Generale? Vorrei chiederlo”. Ora è arrivata la notizia sulla richiesta di decreto penale di condanna e Bersani – che dopo le polemiche non ha voluto indietreggiare – vuole andare al processo.

Nelle scorse ore è giunta la comunicazione formale sulla richiesta della Procura di Ravenna di decreto penale di condanna al pagamento di una multa. Si ritiene che l’epiteto “coglione”, seppur inserito all’interno di una frase interrogativa, costituisca una diffamazione aggravata. La sparata di Bersani non era certamente passata inosservata e in tempo zero si era alzato un polverone per la sua uscita: da una parte chi ha preso le sue difese pur di scagliarsi contro Vannacci; dall’altra chi ritiene che un’affermazione del genere non sia una legittima critica politica ma un vero e proprio turpiloquio.

Ora Bersani potrebbe decidere di opporsi al decreto, annullandolo, ma finendo a processo. E infatti non sembra avere alcuna intenzione di rivedere la sua posizione. Anzi, l’ha rivendicata e l’ha rilanciata. “Sia chiaro che sulla querela del generale Vannacci andrò fino in fondo. Voglio andare al processo”, ha scritto in un post sul suo profilo Facebook. L’ex numero uno del Pd ha sottolineato che la sua domanda era stata posta “in forma scherzosa ed evidentemente non diretta a offendere Vannacci ma a criticare le opinioni che esprime”; al tempo stesso ha però rivendicato che la questione di fondo “era e resta vera e sostanziale”.

“Se cioè qualcuno, per di più con le stellette, possa definire anormali degli esseri umani, racchiusi in una categoria, senza che questo venga considerato quantomeno un insulto e non una constatazione”, ha aggiunto Bersani. Secondo cui, se tutto ciò fosse bollato come possibile nel 2024, “ci sarebbe davvero di che preoccuparsi”.

Nei mesi scorsi Vannacci ha presentato delle querele per diffamazione alla luce di alcune “aggressioni verbali
” di cui è stato vittima dopo aver pubblicato il libro il Mondo al Contrario.

Il volume, che ancora oggi continua a far discutere, aveva scatenato durissime polemiche da parte di chi ha puntato il dito contro alcuni passaggi ritenuti offensivi e al di fuori del legittimo diritto alla libertà di espressione. I toni di diverse accuse e il veleno di molte critiche hanno portato il Generale a intraprendere le vie legali.

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