Ddl Zan, il Senato respinge la sospensiva per un voto, FdI: “Va ritirato”

Ddl Zan, secondo round in Senato per la legge contro l’omotransfobia. L’Aula non ha approvato la sospensiva al ddl presentata da Lega e Forza Italia. Ma c’è un solo voto di scarto: i contrari alla sospensiva sono stati 136, a favore sono stati in 135. Nessun astenuto. Secondo quanto emerge dai tabulati, il voto ha visto assenti ‘non giustificati‘ 5 senatori del Movimento 5 Stelle, 4 senatori di Fi, 3 della Lega. Numeri al netto, quindi, dei parlamentari in missione. Ora si va alla discussione in Aula e i numeri traballano per i sostenitori ad oltranza del testo di legge.

Al Senato i numeri traballano e così proprio chi oggi sostine il ddl Zan rischia di diventare autore del suo affossamento. Si rischia grosso, soprattutto se si dovesse procedere con il voto segreto. La fragilità aritmetica è stata confermata questa mattina: Palazzo Madama ha bocciato le questioni sospensive presentate da Forza Italia e Lega sul ddl Zan. Il che vuol dire che è stato denno no a chi chiedevano di sospendere l’esame in Aula. Anche se per un solo voto. La votazione nominale con scrutinio elettronico si è conclusa con 135 voti favorevoli, 136 contrari e nessun astenuto. Subito dopo si è aperta la discussione generale sul provvedimento.

“Questo voto dimostra chiaramente quello che diciamo da tempo: o si cambia rotta o il Ddl Zan va a fondo. Il Pd e il M5S hanno il dovere morale di discutere e trovare soluzioni. Se continuano ad arroccarsi saranno responsabili davanti al Paese di questo fallimento”: è il commento del presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone. “Se Letta e il Pd insistono a non voler ascoltare, dialogare e trovare una soluzione, la legge è morta”. Così Matteo Salvini, commentando il no alla sospensiva.

Dopo il voto sono iniziati gli interventi della discussione generale sul ddl . Il senatore di Fdi, Claudio Barbaro ha preso la parola, facendo sapere che il suo partito inizierà”una maratona di interventi”. Martedì il Senato aveva già bocciato le pregiudiziali di costituzionalità avanzate da Lega e Fratelli d’Italia.

“Si prenda il tempo necessario per fugare i dubbi” sul ddl, “15 giorni non sono le calende greche, riportiamo il testo in Commissione”. Questa la richiesta di Massimiliano Romeo, presidente del gruppo Lega al Senato. “Perché se il tema è ‘o così o morte’, come è stato come un po’ di tempo fa quando si diceva ‘o Conte o morte’;  ricordatevi come è andata a finire”, concludeva Romeo.

Il dibattito è proseguito: “E’ vero che ieri avete evitato che la nostra discriminante di costituzionalità passasse;  pensateci oggi per il voto che avremo tra poco”. Questo l’appello di Ignazio La Russa,vicepresidente del Senato. “Errare è umano – spiega – perseverare è diabolico. Devi astenerti oggi da votare a favore di chi predica odio”, dice rivolto a Faraone , protagonista di un linciaggio social innescato dalla Cirinnà.

“Alla prima prova sul ddl Zan la sinistra dimostra di non avere i numeri. E’ ormai chiaro che non ci sono i numeri. Da tempo Fratelli d’Italia chiede che questo ddl sia messo da parte. Ora dinanzi a questi numeri la sinistra rifletta: la smetta con le bandierine ideologiche e ritiri questo disegno di legge pericoloso e liberticida”. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato Luca Ciriani

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