[..] Ddl Zan, i compagni buttano calci per salvarsi la faccia, ma ormai è tardi e lanciano il contrordine. Letta: “Riproviamoci”. In Aula non lo credono e ritenta con la piazza

Ddl Zan, Letta alla riscossa, prova a sfidare la maggioranza. E dopo aver incassato il colpo nei mesi scorsi, ci riprova col Pd alle prese con il lancio promozionale – una sorta di spot – della campagna al via in 5 Agorà. La prima, in calendario il 12 marzo a Milano, alla presenza del segretario dem. Con la crisi ucraina alle porte d’Europa. Il governo che va avanti a colpi di fiducia. Lo stop and go sulle restrizioni pandemiche e il tira e molla sulla quarta dose di vaccino che Speranza – contro autorevoli parerei – vorrebbe estendere a tutti alla fine dell’estate e il mondo della scuola in pieno delirio, il partito maggior azionista di governo riparte dal Disegno di legge Zan sulla omostransfobia. Con il segretario Letta pronto a metterci la faccia nelle principali città del Belpaese, per rimettere le mani su una matassa giuridica ingarbugliata e attorcigliata su una propaganda buona per tutte le stagioni.

E infatti, malgrado le parole di ieri nel corso della direzione Pd, con cui il segretario dem sembrava voler rinviare la partita dei diritti civili alla prossima campagna elettorale, oggi in una nota del Pdsu cui riferisce l’Adnkronosleggiamo: «Prenderà il via sabato 12 marzo alle 15 Non ci arrendiamo. Dalle piazze al Parlamento, il viaggio delle Agorà democratiche dal nord al sud del Paese per rilanciare i temi del Ddl Zan che, esauriti i termini della “tagliola”, potrà essere ridiscusso in aula dal 27 aprile». Eppure, almeno fino a ieri, Letta reduce dalla battaglia parlamentare combattuta anche a colpi di emendamento e rinvii, sembrava essersi arreso.

Altrimenti come leggere l’osservazione formalizzata a Largo del Nazareno: «Non demordiamo, noi tenteremo. Ma in questa legislatura non sarà semplice, perché non siamo maggioranza». Rimandando tutto alla «prossima legislatura e alle elezioni». Quando, ha ribadito Letta nella sua relazione alla direzione Pd, «parleremo dei temi che hanno a che fare con due grandi priorità: il Ddl Zan e la Legge di cittadinanza, che per noi è fondamentale». E così: contrordine compagni. E il Pd annuncia il primo di cinque appuntamenti a Milano – poi sarà la volta di FirenzePalermoTarantoPadova – lo staff del Nazareno dà appuntamento ai fedelissimi a «The Sanctuary Milano, nell’ex deposito ferroviario di via Andrea Pietro Saccardo, restituito al quartiere di Lambrate nel 2021».

La prima agorà in prestito al Pd che annuncia, per l’occasione, la partecipazione al dibattito del deputato piddino «Alessandro Zan. Dello stesso segretario dem. Della giornalista Selvaggia Lucarelli. Del sindaco di Milano Beppe Sala. E, infine, della vicepresidente dell’Emilia Romagna e componente dell’osservatorio degli indipendenti delle Agorà Elly Schlein, insieme ad altri ospiti, associazioni, attivisti, esponenti del Pd milanese e di altri partiti». Perché dopo le accuse a Renzi e ai franchi tiratori. Le recriminazioni e rivendicazioni sorte in seno alle correnti del suo partito. I livori e i sospetti. E persino le lacrime versate all’indomani del tentativo fallito.

Insomma, dopo l’ingloriosa fine del Ddl Zan rinviato a suon di voti in Commissione. O meglio, dopo la agliola che di fatto ha ghigliottinato il disegno di legge(con 154 sì, 131 no e due astenuti) mettendo in atto un meccanismo previsto dall’articolo 96 del Regolamento del Senato, in base al quale «prima che abbia inizio l’esame degli articoli di un disegno di legge, un senatore per ciascun gruppo può avanzare la proposta che non si passi a tale esame», Letta, rimasto col cerino in mano, prova a rifare luce sul tema. E ne servirà di forza di persuasione per infiammare le piazze. Opss, le agorà…

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