Ddl Zan, Gaetano Daniele: “Ma non scherziamo proprio, su, siamo seri. Le priorità sono altre: Pd e sinistra sono alla frutta. La propaganda gender fuori dalle scuole senza se e senza ma”

GAETANO DANIELE

By Gaetano Daniele

Siamo seri. Non facciamo i pagliacci e cerchiamo di guardare alle priorità, non all’elettorato. Bisogna lasciare in pace i bambini, lo dico da padre

Va bene la lotta alle discriminazioni, ma propagandare la fluidità di genere per ragioni ideologiche o commerciali è inaccettabile: giù le mani dai bambini. Faremo le barricate. Io in prima persona.

 Deve prevalere il buonsenso che pure si rintraccia nelle sensibilità diverse presenti in ogni partito.

Il ddl Zan è una deriva ideologica ma non significa non voler combattere le discriminazioni. Qui le discriminazioni non c’entrano niente. C’è un’offensiva che è dovuta a motivi ideologici oppure commerciali. Nessuno vuole minimizzare fenomeni odiosi come la discriminazione, il bullismo o gli atti di violenza nei confronti della comunità Lgbt, ma qui  stiamo parlando di un’altra cosa.

Il punto è che a 10-12 anni non si ha ancora la necessaria consapevolezza per affrontare determinati temi ed è facile rimanere disorientati e acuire il conflitto generazionale con le mamme e i papà. Le famiglie devono trovare nella scuola un alleato e non un amplificatore di queste teorie.. Le quali sono già ampiamente propagandate da tutto un ampio sistema mediatico, che bombarda bambini e ragazzi. Tutto il sistema mediatico tende dalla stessa parte. OrmaI basta esprimere un dubbio sull’ideologia Lgbt per essere tacciati di omofobia. A ogni livello, ovunque, si tenta di incentivare il disorientamento. Vedo ragazzi di 10 anni che finiscono dallo psicologo per questo. Le famiglie sono molto in difficoltà. È molto dura per i genitori competere con il resto del mondo che dà per acquisite certe teorie. È per questo che vorrei che la scuola fosse lasciata in pace, e spero in un’alleanza tra famiglie e educatori.

Invece, al Pd e alla sinistra italiana non basta più che ogni giorno i nostri figli vengano bombardati attraverso i social dal pensiero unico sulle teorie di genere. Vip e influencer si fanno quotidianamente paladini di una narrazione che esalta la mancanza di una precisa identità sessuale, il percepirsi a tutti i costi come “fluidi” hanno praticamente già vinto la battaglia culturale. Ma per gli ideologi del gender non basta: Ora si prova anche l’assalto all’ultimo baluardo che cerca di resistere a questa folle ideologizzazione: la scuola.

Nella scuola la propaganda non deve entrare. Da padre mi opporrò con tutte le mie forze a questo tentativo subdolo di infiltrare le nostre istituzioni scolastiche, quando i bambini e i ragazzi saranno più grandi avranno tutta la libertà di seguire i propri orientamenti.. non voglio immaginare che venga sdoganata la propaganda istituzionalizzata, sarebbe un punto di non ritorno. Se invece dovesse accadere, useremo tutti gli strumenti democratici, costituzionali per impedire prescrizioni e derive ideologiche.

Pubblicato da edizioni24

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