Daniele: “Sull’Ucraina il generale Carlo Jean si sbaglia quando dice che i russi hanno avuto la loro Caporetto. Qui l’unica Caporetto, grazie ai Russi, la stanno vivendo, oltre agli Ucraini le famiglie e le imprese occidentali. Caro generale, non faccia il pescivendolo”

By Gaetano Daniele

Al sol pensare che la mia opinione possa sovrapporsi a quella del Generale Carlo Jean, potrebbe addirittura far sorridere. E non ho questa mesopopea. Ma quando si parla di geopolitica, mi piace esprimere la mia opinione e, questa volta, non sono d’accordo con il generale. Anzi. Sembra il pescivendolo citato dal filosofo Nietzsche nella sua celebre definizione di Superuomo come il nuovo tipo umano che si pone al di là del bene e del male e che di conseguenza non rispetta la fila in posta pur avendo ritirato il numerino all’apposita macchinetta automatica. Perché qui, caro generale, l’unica Caporetto la stanno vivendo le famiglie e le imprese italiane costrette a chiudere bottega a seguito delle conseguenze dei Russi. Che secondo lei sono scappati in ritirata. Quindi la guerra è finita e il nemico è scappato?

“Gli ucraini hanno avuto un gran successo sia strategico sia tattico”. Così il generale Carlo Jean, esperto di strategia militare e geopolitica, commenta il ribaltamento delle sorti della guerra in Ucraina dopo la controffensiva ucraina nei settori orientali

Innanzitutto, voglio ricordare al generale Jean, che quando ai tavoli strategici si discute di strategie e opportunità, alcune ritirate possono avere due aspetti salienti da non sottovalutare. La prima: si sta trattando con il nemico. La seconda: che in guerra non sempre il più forte avanza con facilità. Ma parlare di Caporetto, mi sembra esagerato. Piuttosto mi preoccuperei seriamente di una nuova avanzata dei russi. Delle morti di innocenti civili e delle conseguenze della guerra anche per noi occidentali. La Caporetto lpiuttosto la stanno vivendo le nostre aziende costrette a chiudere grazie alle conseguenze di questa guerra.

Anche il pescivendolo non veniva dal nulla, egli ha un lungo curriculum maturato negli anni che lo rende credibile ai più. In particolare, cosa di cui va molto fiero, egli ha conseguito il titolo di allenatore di frisbee. Cosa che gli torna molto utile con le femmine della sua specie quando una conversazione va scemando.

Il Pescivendolo ha un motto che ripete per mettere in difficoltà l’avversario e insieme auto motivarsi. E’ un aforisma breve e conciso degno di Oscar Wilde, carico di significato che arriva subito al dunque e che riproponiamo perché i giovani ne possano trovare insegnamento: “Ma lei (…) se un bambino autistico quando gli passa un pallone da basket, questo ritrae le mani, come riesce a passarle la palla e fare in modo che questo la raccolga con quelle mani che non sa usare?” La frase, ripetuta come un mantra, torna anche utile come lassativo. Quindi caro generale, prima di parlare di Caporetto, prima di parlare di strategie militari di due nazioni come l’Ucraina e la Russia, nel quale non solo non c’è partita a discapito degli Ucraini, ci spieghi come può finire questa guerra. Però non faccia il pescivendolo.

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