By Gaetano Daniele
Fino a qualche anno fa si navigava sott’acqua, ora, certi giudici, hanno perso pure il pudore. Non è un bel momento per la sinistra italiana. Nel giro di pochi giorni, sono crollati alcuni capisaldi del pensiero politico progressista. Il primo è l’assunto secondo cui le elezioni si vincono con le idee, ma se queste mancano nessun problema: ci sono sempre le manette. Il caso Liguria ha ribaltato tutto, dimostrando che a volte inchieste e scandali mediatici e teomeroni campati in aria, lasciano il tempo che trovano. La gente non è stupida.
A 4 di Sera, su Rete 4, lo riconosce anche la giornalista Claudia Fusani, una di quelle che non mi piace, ma che a volte fa centro (una “penna d’area”) parlando di “impatto zero” della vicenda Toti sulla sfida tra Marco Bucci (vincitore) e Andrea Orlando (il grande sconfitto, insieme a tutto il M5s).
Ma prendiamo la palla in balzo per sottolineare il dossier del Consiglio d’Europa sulla polizia italiana razzista. Ho letto questo rapporto dalla prima pagina all’ultima e non ho affatto avuto l’impressione di trovarmi di fronte al follemente corretto, semmai al subdolamente corretto, perché il follemente corretto è un meccanismo che si auto-disinnesca. Quest’ultimo, infatti, è talmente folle e spesso ridicolo che si dà la zappa sui piedi e lo riconosciamo immediatamente. Invece, in questo rapporto, quello che noi possiamo osservare è qualcosa che io chiamerei il subdolamente corretto. Insomma, un bel trappolone fatto apposta per far abboccare gli anti-italiani in servizio permanente attivo. Chissà, qualcuno rinsavirà dopo l’ennesima lezione. Oppure no?