Daniele: “Ma Letta è matto? Lo manderei in viaggio premio dalle assistenti sociali di Bibbiano. Quante balle! Vuoi vedere? E leggi!

By Gaetano Daniele

Ma il segretario del Pd, Enrico Letta è matto? Fosse per me lo manderei per 14 giorni (viaggio premio) presso le assistenti sociali di Bibbiano. Essendo loro psicologhe esperte, forse, riuscirebbero a recuperarlo. Non sottovalutando affatto anche il supporto di qualche curatrice speciale o fallimentare. Il ponte potrebbe essere di vitale importanza. Certo che quest’anno è tosta, non so proprio per chi votare: se per Di Maio, da oggi soprannominato aereoplanino, per le sue performance acrobatiche, che propone di pagarmi l’80% della bolletta oppure per lo stesso Letta che si è inventato di sana pianta 900mila posti di lavoro. Essendo un illuso, sono cimfuso. Facciano presto le assistenti sociali. Qui il fatto è serio. Entrambe, comunque, hanno superato Cettolaqualunque. Ossimoro?. A Letta bisogna prenderlo per quello che è, un politico maldestro che cerca di mettere una pezza a colori alle sue molteplici figuracce in una campagna elettorale disastrosa. Solo così si può sorridere di Enrico Letta che tramite un suo componemte del pd nel quale non facciamo nome per due ragioni. Il primo: per non fargli pubblicità indiretta. Il secondo: perché ith24 non si sporca con la farina di un Big dei poveri. La scomposta reazione ad un nostro articolo nella quale lo manda al manicomio. Per non parlare del bus elettrico che sabato scorso, di ritorno da Alessandria, lo ha lasciato non in mutande (questo il 26 settembre), ma a piedi, la dice lunga sulle acrobazie per girare la frittata. “Sin dall’inizio abbiamo tre mezzi elettrici, li scegliamo a seconda delle esigenze”. Nessuno ha mai scritto il contrario. Anche perché quello che scrivo è frutto di quello che vedono o leggono i miei occhi e non frutto di un immaginazione tornacontistica. Il punto è che non puoi andare in giro per l’Italia a dire che “il futuro è l’elettrico” se non riesci ad arrivare a destinazione perché la batteria ti gira le spalle prima del tempo. È una questione di coerenza. Per questo non lo abbiamo trattato come un semplice intoppo ma per quello che realmente è: la pietra tombale su un’ideologia che danneggia, prima o poi, tutto ciò che lo circonda. È solo una questione di tempo. Il pistolino del pd quindi non può permettersi il lusso di puntare il dito. Anzi, se avesse un briciolo di onestà intellettuale, si accorgerebbe che il solo a raccontare bufale e a rimanere aggrappato a strategie stantie è lui. Quasi se volesse ripetere lo stesso film che lo ha portato (dopo la campanella di Renzi), alla ribalta..Ma non si è reso amcora conto che è un Cavallo di Troia. E ai voglia a farglielo capire con pseuso metafore, passando anche per folle, non lo capisce. Se non se ne fosse ancora accorto, lo aiutiamo noi. Qui le balle più eclatanti:

  1. Fascismo. La più grande stronzata è il ritorno dei fantasmi del Ventennio. In caso di vittoria del centrodestra il Paese piomberebbe in una dittatura e le libertà subirebbero drastiche limitazioni. Un allarmismo immotivato che non fa breccia nemmeno nella base dem che trova la sua campagna lontana dai problemi reali. Ultima sberla arriva da Bonaccini. Letta sfottuto dietro le quinte anche in casa sua. Sembra il figliolo viziato e frustrato da accontentare ad ogni eresia per finta paura che si butti giù dalla finestra. Il fatto è che se continua così, il 25 settembre, lo buttano gli italiani.
  2. Rosatellum. Appena si è accorto che i sondaggi si mettevano male, ha accusato Renzi di aver imposto una legge elettorale che “può consentire alla destra, con solo il 43% dei voti, di avere il 70% di rappresentanza”. Peccato che Renzi aveva sì provato a riformare il sistema elettorale, ma con l’Italicum, e che il Rosatellum era stato sostenuto, indovinate da chi? Proprio dal Pd di Letta.
  3. Rischio democratico. Ha invocato il voto utile “per fermare la destra e evitare il rischio democrazia”. Ma il vero rischio per la democrazia ce lo abbiamo già in casa. E per di più da 11 anni. Quello guidato da Berlusconi nel 2008 è stato, infatti, “l’ultimo governo scelto dagli elettori”. E, come ha fatto notare il Cavaliere stesso, le legislature rosse “hanno portato a una profonda anomalia del sistema”. Ma non lo si può dire perché lo consente la Costituzione. Quindi secondo il PD il voto è come un opzional del pulmino elettrico: possiamo anche farne a meno.
  4. Mattarella . Nella foga di opporsi al presidenzialismo, ha accusato il centrodestra di “puntare ai pieni poteri” e di voler “mandare a casa Mattarella”. Boom! Un attacco in malafede visto che Berlusconi in primis propone il presidenzialismo almeno dal 1995.in sintesi: dovranno essere gli italiani a scegliersi il proprio presidente, e non le sinistre. Come avvenuto negli ultimi anni. Senza voti.
  5. Politica estera. Ha detto che Salvini e Meloni sono un pericolo per il Paese a causa dei “rapporti coi politici che vogliono indebolire l’Europa”. A lui ha rinfacciato di fare gli interessi dei russi, a lei di essere vicina a Trump. Peccato che il cuore del tycoon batta per Conte e che Conte, con cui molti dem sognano ancora di allearsi per unaritorno alla grande accozzaglia, sia il più grande fan di Mosca e Pechino. Quando si ha la coscienza sporca, molti adoperano la legge del tacco: “prima di essere chiamati…. chiamano”
  6. Agenda Draghi. Quale sia e soprattutto cosa contenga non è dato saperlo. Letta continua a sventolarla ai quattro venti. Ma certe bestialità, come la patrimoniale o la tassa di successione, Draghi non le vorrebbe mai. Come non vorrebbe mai un’alleanza con Fratoianni e Bonelli. Ma meglio tacere e stendere un velo pietoso. Magari con quell’aria di superiorità da primo della classe ignorando che dopo il voto sarà un miracolo vederlo ancora come segretario.
  7. Per ammiccare all’elettorato più di sinistra e accontentare gli alleati, ha promesso di smontare la riforma di Renzi: “La stagione del blairismo è consegnata alla storia”. Ma nel programma del Pd non c’è traccia di tutto questo.

Non serve altro da aggiungere. A Letta il podio di chi spara più balle.

Pubblicato da edizioni24

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