
By Gaetano Daniele
Roberto Saviano alias La Qualunque o Bimbominghia, pare sia in crisi esistenziale. Nonostante abbia scoperto l’acqua calda con Gomorra, ottenendo anche un buon risultato in termini di ascolti, sfoga la sua repressione sul governo. Forse punta il dito con la speranza di accendere i riflettori su di sé. Del resto prima di Gomorra chi se lo filava? Nessuno. E quale migliore occasione per manipolare sui naufragi nel Mediterraneo che, con la solita retorica buonista ma irreale, visto che le indagini sono ancora in corso per appurare la verità, dalle colonne de La Stampa pontifica, in riferimento alla tragedia di Cutro: “Si dovevano salvare”. Che fenomeno Saviano. Sembra dottor Jekill e mister Hyde. Da un lato accende il fuoco e crea zizzania del tipo: “Chissà cosa avrà detto al medico dei migranti”, quando nulla era stato detto, e dall’altro lato: “Ma state sereni, rilassatevi, sbarcate”. Il classico gioco del bimbominghia che ha paura di perdere quello di cui non è sicuro di avere: sa benissimo in cuor suo che serve solo a fare l’immagine di copertina.
I fatti su quel naufragio devono ancora essere appurati ma ci sono alcune certezze, come la mancanza di un mayday da parte del caicco e l’evidenza che la barca è naufragata a causa di una secca a poche decine di metri dalla riva.
Ma per Saviano, e quelli come lui, ad esempio l’essere più equivoco e ambiguo dello schermo italiano la Murgia, le responsabilità sono in capo al governo. La strumentalizzazione della tragedia di Cutro emerge anche dalle parole dello scrittore per attaccare l’esecutivo: “Chi si aspettava un cambio di rotta rispetto alle bestialità pronunciate in campagna elettorale deve fare i conti con un esecutivo che ha sfidato il ridicolo col decreto anti-rave, ha gestito malissimo il caso Cospito e ora, di fronte a decine di persone morte in mare a 100 metri dalle nostre coste, non è capace di abbassare la testa”.
Saviano sale poi in cattedra, peggio di un professore di sostegno messo lì per pietà da una graduatoria di sfigati pronti a tutto pur di portare a casa la pagnotta, ovviamente sottolinea che questo governo non ha voluto la tragedia “ma le morti di Cutro sono la conseguenza delle dichiarazioni e delle promesse di Meloni, Salvini e Piantedosi. Sono le loro parole che diventano azione politica”.

Rifiuta di essere ascritto tra quelli che speculano sulla tragedia e punta quel ditino contro gli esponenti del governo: “L’impressione è che vivano in un mondo alternativo dove ciò che è bene (il soccorso in mare delle Ong, ad esempio) diventa il male assoluto e ciò che è male (la propaganda xenofoba di Meloni e Salvini e le bestialità di Piantedosi) si guadagna rispetto”. Definisce questo un “governo vendicativo”, che “minaccia e intimidisce pubblicamente chiunque non si adegui alla catena di comando”. È l’ennesimo tentativo di distorsione della realtà con una narrazione che tenta di porre il governo in cattiva luce. Più il governo passa in cattiva luce, più Saviano alias Bimbominghia può primeggiare insieme a La Qualunque Murgia, sulle macerie. Facendo leva sulle morti dei bambini di Cutro, di cui sia Saviano che Murgia, non sanno neanche cosa significa la parola “bambini”. Se non per sentito dire da chi li ha accuditi per una vita. Il destino è stato crudele, è riuscito ad unire Saviano e Murgia. Si salvi chi può. Sarà tutto un ridere tra opinioni e ragionamenti manicomiali. Secondo Saviano “non si deve dire perché le bare bianche stridono con il racconto dei neri palestrati con cui Salvini e Meloni hanno insozzato i social media, condizionando l’opinione pubblica”. Però, sebbene lo scrittore tenti di far passare il messaggio che i due leader di partito abbiano detto falsità, che siano soprattutto gli uomini a sbarcare in Italia è un dato di fatto. Saviano filosofeggia come un ubriacone fatto a Rum, dopo aver riposto l’occhialino intellettuale che non ha mai fatto effetto nemmeno tra i suoi avi, e sostiene che “pietà, umanità e solidarietà debbano essere sacrificate sull’altare del consenso politico. Che poi, conquistato blandendo i post razzisti, è davvero un consenso effimero”.

Anche se lo rifiuta, Roberto Saviano fa parte di quella parte che ha usato e sta usando i morti di Cutro a scopo politico, polemizzando e tentando di picconare il governo. Ma se proprio vuoi filosofeggiare sui bambini, invece di comprarti l’attico, quasi a cercare di far ingelosire qualcuno che non riuscirebbe a filarti nemmeno se fossi l’ultimo uomo sulla faccia della terra, compra una casa, e aiuta quanti più bambini possibile, magari ospitandoli in nome di quel finto amore. Solo così puoi passare dalle chiacchiere ai fatti. E se non sei riuscito ad impressionare con l’attico, figurati con una nuova auto. Da napoletano a napoletano: fatt accatta a chi nun t sap… perché ad essere accettato a quelle condizioni, quasi fai pietà!