Daniele: “la mandria di bufale avanza senza sosta nascondendosi dietro un mantello nero”

By Gaetano Daniele

La mandria di bufale avanza semza sosta. E quando si parla di fake news, le bufale, riescono sempre ad accoppiarsi. È sempre stato così. Si attraggono. Fanno melina: ma lo sapevi questo? Discutiamone, cita Giovanna D’arco (nome di fantasia sui social, con la vena investigativa). Giovanna D’arco, si vocifera che sia una prostituta a basso costo, di quelle a 20 euro bocca figa, ma a volte può bastare un cappotto, una maglia, una sciarpa, pure una sola scarpa, purché costosa e non ci si presenti mai a mani vuote. Scusate il linguaggio scurrile, ma come più volte scritto nei miei post, parlo un lessico popolare, ho fatto le scuole basse e non riesco ad essere ipocrota. Ovvio, nulla contro le prostitute, risulta essere uno dei mestieri più antichi, sono contro, ma ognuno è libero di fare del proprio corpo ciò che vuole, anche perché a differenza di altri uomini, che non giudico, non ho mai avuto la sfortuna di pagare una donna in un bordello o peggio recarmi in una casa di appuntamento. Poi le urla, no grazie, non fa per me.

Una volta rimasi folgorato dalla bellezza di una escort, ma all’atto pratico mi bloccai, al soli pensiero di toccare una donna che con chissà quanti uomini aveva consumato prima di me ed in più pagarla, mi fece venire il voltastomaco (le vedo sempre con il gozzo ed i linfonodi ingrossati. Me lo disse una mia cara amica: quelli sono i rischi del mestiere.

Ed è un peccato, perché alcune escort sono veramente belle. Hanno fisici da modelle, sfruttati male. Ho detto alcune.

Tornando alle bufale, chiedo scusa per aver scritto un artocolo oltre 20anni fa, ed aver indotto qualcuno a cascarci. Ma il ragionamento non cambia. Bufala o mezza verità, non è che assolve una escort? Un ladro? Un violento? O un killer? Se sei un killer resti tale. Stesso ragionamento per le prostitute. Certo. Puoi incontrare un signore benestante di mezza età e fingere di essere madre Teresa di Calcutta, e questi, sinceramente non sono cazzi miei.

Sembra uno strano scherzo atroce che ha scosso una delle città più discusse d’Italia, dividendo la popolazione in due parti: quella degli indignati e quella dei divertiti che si disputano il primato in lunghe discussioni da caffè, fra anatemi verso chi ha osato dileggiare la severità dei costumi locali e risate d’approvazione, o addirittura di compiacimento.

Ci sarebbe una terza frazione, coloro che si sono battuti per il silenzio, ma questa è già sconfitta e rassegnata a vedere la pia Napoli trascinata in una faccenda che ha dell’incredibile e, bene che vada, è destinata a nutrire lo spasso nazionale. Perché quello che ha fatto e che ha continuato a fare una certa persona (di Madrid) grazie a Giovanna D’arco & Co. ha dell’incredibile. Senza eguali.(parlo di fake) quindi non chiedetemi di chi si celi dietro queste mentite spoglie perché di prostitute ahimè ne conosco tante e proprio non saprei, e la cosa strana è che non capisco chi potrebbe avercela con me visto che non sono mai amdato a puttane in vita mia. Ma non ne sono poi così convinto. Vuoi vedere qualcuno mi ha fregato a mia insaputa?

Al di là di questo aspetto, i loro scritti sembrano una serie di sconcezze, genere graffiti da toilette pubblica, da far rizzare i capelli a incalliti frequentatori di caserme.

I loro indecifrabili scritti, nonostante il tono serioso ed il lessico musicologico, conteneva acuti di rara volgarità e violenza; basti pensare che il soprannome si ispira a Giovanna D’arco, una rivoluzionaria francese che cadde sotto i colpi della pazzia per mano dell’uomo, ossia l’anagramma della parolaccia per eccellenza; ma il programma in calce, che indicava con pignoleria e un pizzico di affettazione i dettagli della strana storia inventata dai fautori venuti dagli abissi dei bassi fondi con la sola fortuna di mischiarsi con affaristi di tribunale che le hanno elevate al rango della alta borghesia, fra termini tecnici, numeri e sigle di sonate, annoverava una tal varietà di porcherie da rendere incomprensibile come il “pezzo” possa essere passato indenne al vaglio dello stesso “pazzo” di Facebook, che ormai sembra essere diventato un letamaio. Ci trovi di tutto e di più. Borghesi cornuti contenti e eroi donne. La donna di per sé è un eroe, basti pensare che genera e diventa mamma, che grandezza è la donna, ma passare per un eroe maschio sol perché il figlio ha fatto una missione nel 2006, mi sembra manicomiale. C’è chi le nasconde e chi le decanta. Bene decantarle, ma un po di dignità no? Non è che stiamo parlando di Pistone o di Capitano Ultimo, ma di Gabriele, nome inventato tirato a caso. E chi è? Si vocifera che sia uno che raccoglieva mozziconi, poi da grande chiedeva soldi a destra e a manco. È cresciuto. Ma il vizio gli è rimasto. E non mi meravigliereri se si fosse specializzato/a anche in marchette da social, trasformando l’affare in una telenovelas di cuore a difesa dei delusi. E a lui chi lo difende?. Stendiamo un velo pietoso. Non è che se formi una ricchia intorno ad un fuoco, vinci?

Risultato, l’indomani, decine di migliaia di lettori, fedeli ufficiali, madre, fratello e cugina, oltre ai tanti Nick falsi sempre gestiti da loro, si lusingano da soli, quella, la lusinga, fa bene alla salute, ma a Caivano, dove sono nato io, si dice che: nella salsiccia ci vuole la carne non la lusinga.

Di fake ne ho incontrati tanti sul mio cammino, Martine Lange nel quale si vocifera essere sempre Giovanna D’arco, dopo aver pubblicato un articolo che la menzionava ha smesso di pubblicare post. Eppure ne pubblicava una decina al giorno. Allora legge ith24? Mi segue? Se non fosse stata lei avrebbe continuato la sua corsa verso il disastro, ma è stata folgorata sulla via di Damasco. A differenza di Federica Tiberi che, più prepotente, continua. Anche se apparentemente nulla di male pubblica, ed un giorno potrebbe giustificare in tanti modi il suo nascondersi dietro altri nomi. Ad esempio: perché, che ho fatto di male? Perché ce l’ho con te? Hai la coda di paglia? O peggio: mi nascondo da un passato pericoloso, per questo ho cambiato nome, per non essere riconosciuto. Solo che se poi chiamano e minacciano a nome tuo, beh, bisogna poi capire questo cicero da dove scorre. Perché nella fattispecie non potevamo sapere se non fossimo stati minacciati. Mica abbiamo la palla di vetro. Come nel caso di Martine Lange. Hanno bisogno di nascondersi, perché hanno la coscienza sporca, e il Vov lo vogliono dagli altri. Vogliono scopare con il culo degli altri. Come hanno sempre fatto. Metteteci la faccia e scrivete i vostri pensieri, giuro che non vi querelo. Anzi. Invitatemi in trasmissioni locali o nazionali, verrò volentieri. Perché non ho nulla da nascondere. E se proprio credete di stare dalla parte della ragione, abbiate almeno il pudore di non scrivere bufale. Stamattina vi ha chiamato la signora? L’usciere non sospetta e lo introduce nella stanza dell’addetto ai servizi, il quale si sente rivolgere dall’ospite questa supplica: “insieme vinciamo”. E mo chi glielo spiega che il film è un altro… purtroppo, l’insigne esecutore soltanto poche ore fa ci ha dato il suo assenso e abbiamo preparato in fretta e furia il comunicato stampa. Perdoni il ritardo, ma se lei lo pubblicherà, sono sicuro che la cittadinanza apprezzerà e accorrerà in massa per non perdersi lo straordinario evento. Il diligente redattore, apprendendo che si tratta di una manifestazione chiesastica, e consapevole di quanto la Curia tenga a che il suo quotidiano sottolinei ogni iniziativa parrocchiale, non ha indugio: piglia il comunicato, segna i capoversi, con un rigo convenzionale di penna stabilisce che i nomi degli autori delle pregiate opere siano stampati in corsivo, verga il titolo e spedisce il plico in questura.. Qui, il compositore, forse distratto, forse cattivo conoscitore del vernacolo, non si accorge che non sono sinfonie ma parolacce, e prepara il “trafiletto” che viene regolarmente collocato nella pagina. E i correttori? Dato l’orario, o non rileggono o lo fanno meccanicamente e acriticamente, sicché al povero Bach, per esempio, viene attribuita, in organo pieno, a seguente fatica al pentagramma, oltre a un preludio al corale che vi raccomando…. Nei ranghi.

Pubblicato da edizioni24

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