Daniele: “I guai della magistratura ricadono su chi non può difendersi ed accertare la verità”

By Gaetano Daniele

“Caro Direttore, si sente spesso dire che non tutti i magistrati sono politicizzati e orientati a sinistra. Ma allora sorge spontanea una semplice domanda: perché quei magistrati non politicizzati non si fanno mai sentire, non si ribellano e non fanno valere le proprie opinioni? Delle due l’una: o non è vero quello che si sente dire e si legge (e questo vorrebbe dire che la magistratura è tutta politicizzata a sinistra), oppure quei magistrati non politicizzati hanno rinunciato alla propria dignità e si sono rassegnati, o magari hanno paura di farsi sentire per non dispiacere ai potenti. Infine un’ultima semplice domanda: non crede che il presidente Mattarella, capo della magistratura, dovrebbe intervenire in maniera efficace, e non con qualche slogan prestampato, su questa situazione di evidente deriva politica? In un Paese civile e democratico, dopo il caso Palamara ci sarebbero stati molti cambiamenti, invece in Italia tutto è continuato come prima, forse più di prima. Le sarei grato se potesse farmi sapere il suo parere su questi miei dubbi. La saluto cordialmente”. Francesca Salvatores da Roma

Cara Francesca Salvatores,
come darti torto? In fondo, la risposta te la sei già data da sola e io più di tanto non devo aggiungere. Se non che qualche magistrato c’è (il nostro ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ad esempio, è uno di questi), ma viene soffocato dal sistema. Inoltre, in ogni ambito, per essere accettati e per quieto vivere, pare sempre convenga proclamarsi democratici e fornire prove inconfutabili di esserlo, quindi ostentarlo.

Quanto al Presidente della Repubblica, egli proviene dalla Democrazia Cristiana e si comporta come origine gli suggerisce: bastone e carota. Più spesso carota. Ti invito, piuttosto, a una riflessione: pensi davvero che la politicizzazione della magistratura sia il vero cuore del problema della giustizia? Io no. I magistrati fanno e disfanno a loro piacimento e questo accade con tutti, anche se i personaggi pubblici – politici e non – sono i loro bersagli preferiti. Eppure questi sanno come difendersi.

Credimi, Francesca, sono i comuni cittadini i più esposti all’arroganza del potere giudiziario. Perché di questi ultimi nessun giornale si occupa e per loro nessun avvocato è pronto a rinunciare alla salate parcelle che i più danarosi possono permettersi. Anche se nei casi pietosi, tra reddito di inclusione e assegno unico, si può sempre acquistare una Mercedes 2000 di cilindrata al minimo costo di 250 euro nonostante la legge dica che un auto a un percettore non possa superare i 1600 di cilindrata. Poi non mi spiego come un carabiniere, quindi stipendiato, possa svalutare così un auto. Per amicizia? Per rapporti sentimentali? Per simpatia? Nulla di illegale, per carità. Poi magari ti spiego la illegalità dove risiede. Per combattere le ingiustizie, vale il motto del lupo: per sbranare un lupo devi essere un lupo. Ma mi rendo anche conto che se certi episodi fossero capitati ad un comune cittadino, sarebbe prevalsa la ingiustizia e l’errore giudiziario. Per fortuna, questi giochetti non sempre riescono. Se dall’altra parte della barricata c’è la legge. Ti saluto affettuosamente con la speranza di guardarti presto negli occhi.

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