Daniele: “Ho sognato di ricevere un ricorso giudiziale, ed era più divertente di quella scritta da Peppino sotto dettatura di Totò. Un capolavoro di comicità”

By Gaetano Daniele

E cosa possiamo dire di più? Quello che non si può scrivere qui perché altrimenti spianiamo la strada a presunti clan? No. Non lo scriviamo. Quello che avete appreso dalla mia penna è già troppo. Ora ci tocca scrivere solo il finale. E non ci resta, fiduciosi, di aspettare. Ma, stanotte, ho fatto un sogno: “Ho sognato di ricevere un ricorso giudiziale, ed era più divertente di quella scritta da Peppino sotto dettatura di Totò. Un capolavoro di comicità”. Ma rimane un sogno. Chissà!. Anche se a volte i sogni possono essere premonitori.

E se noti avvocati che non amano vincere le battaglie ma la guerra dovessero accostarsi al sogno che ho fatto vuol dire che la categoria si è messa sulla strada della comicità. Ognuno scrive come può, alcuni con le terga.

Anche perché come mi disse una mia vecchia amica di “giù al ponte”, i mariti sono sangue prestato.. Insomma, il clan è servito: prego, si accomodi, siamo gente onesta, semplice: sotto a chi tocca. Del resto il matrimonio è una cosa seria: serve, in caso di divorzio a mantenere la partner, possibilmente a vita.

Poi mi sono svegliato: era tutto un bluff. 2 truffatori, due manutengole alla costante ricerca della buona sorte, e un delinquntello da 4 soldi. L’unica triste, cruda e nuda realtà.

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