Choc a Verona, marito e moglie trovati in casa uccisi a coltellate. Arrestato il figlio

È stato arrestato il figlio dei coniugi trovati uccisi il 25 aprile, in un appartamento a Verona, nel quartiere nei Borgo Roma. Secondo quanto si è appreso il figlio 55enne è stato portato in Questura per essere interrogato. È accusato di duplice omicidio.  Interrogato a lungo dal magistrato di turno, Elvira Vitulli, in tarda serata era scattato il fermo. Osvaldo Turazza, cinquantaquattrenne, è accusato dell’omicidio del padre Giampaolo, 75 anni, e della madre Wilma Vezzaro, 73. Li avrebbe accoltellati alla gola, uno sul letto e l’altra nel corridoio dell’appartamento al civico 22 di via Aquileia, una laterale di via Legnago

L’Arena.it  offre una dettagliata ricostruzione della tragedia. L’inquilina del piano di sotto ha sentito dei rumori: «ogni tanto succedeva che alzassero un po’ la voce, soprattutto quando avevano lui in visita», ha dichiarato. «Ero amica di Wilma, ci legava l’amore per i gatti, ne aveva tre, scambiavamo spesso due parole quando usciva per portare da mangiare al terzo che di stare chiuso in casa non ne voleva sapere. L’ho incrociata ieri mattina (lunedì )per l’ultima volta. Come sempre gentile, delicata, sorridente: una donna speciale, dedita al marito che non stava bene e a quel figlio che, evidentemente, qualche problema aveva».

Gli inquirenti stanno ricostruendo la dinamica e le motivazioni possibili di un gesto così estremo. Osvaldo durante la solita visita ai genitori deve avere perso il controllo; deve essere partita una discussione per motivi che il magistrato ha ricostruito durante l’interrogatorio. Avrebbe  preso in cucina un coltello e deve averli colpiti in preda ad un raptus. Wilma – la donna uccisa- con una coinquilina s’era fatta scappare che c’erano delle tensioni con quel figliolo, spiega L’Arena: «che chiedeva sempre soldi, aveva provato una volta a farlo anche con me», ha raccontato agli inquirenti.  «Non so se lavorasse, come vivesse. Che non fosse del tutto a posto era una cosa che qui, nella nostra scala, ci dicevamo: era strano, mettiamola così, arrivava con la bicicletta, era silenzioso, chiuso, aveva sempre l’aspetto trasandato».

I coniugi avevano questo solo figlio, Osvaldo. Che ieri pomeriggio s’è presentato alla Guardia Di Finanza. Non si sa ancora se abbia confessato l’omicidio o se si fosse recato lì per chiedere aiuto ai militari. Fatto sta che poi, quando è entrato nell’appartamento dei suoi, seguito anche dalla polizia e dal magistrato di turno, è stato ascoltato a lungo davanti ai cadaveri dei genitori. “Erano vestiti, non avevano il pigiama, quindi l’ipotesi che siano stati colpiti nel sonno è da escludere. Dopo il sopralluogo, è stato portato via «con le manette ai polsi», hanno detto diversi residenti della palazzina Gli inquirenti stanno suonando a tutti gli abitanti di quella scala B per raccogliere testimonianze e indizi utili all’inchiesta. L’uomo si trova attualmente nel carcere di Montorio.

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