By Gaetano Daniele
Il premier Giuseppe Conte ci prende in giro. A metà marzo aveva annunciato che, a causa dell’emergenza coronavirus, per fronteggiare la crisi economica che ha investito partite Iva, liberi professionisti e autonomi, avrebbe inviato un bonus di 600 euro, subito.
Il 20 marzo 2020, il sito dell’INPS dichiara di essere pronto. A cosa non lo si è ancora capito. Sono pronti, ma le domande per richiedere il bonus di 600 euro, partiranno solo dal 1° aprile.
Dopo 11 giorni, e con largo anticipo, si arriva al 1° aprile. Boom. Salta il sito dell’INPS. Il presidente dell’INPS Tridico scende dalle nuvole: “Troppe domande. Forse un attacco hacker”. Poi smentito. Del resto erano pronti dal 20 marzo, e conoscevano bene il numero dei richiedenti: oltre 5 milioni. E con la fame agli occhi, visto che le loro attività commerciali sono chiuse, era prevedibile che il numero delle domande sarebbe stato altissimo.
Risultato? Quello che avevano preventivato è andato in porto: sito in tilt. Bisognava perdere tempo. Guadagnare tempo. Viceversa, se non sono neanche in grado di prevedere una cosa così elementare dovrebbero rassegnare le loro dimissioni, ora.
Conte ha mentito ancora una volta, il bonus di 600 euro non arriva. Forse il 10 aprile, forse il 15. Il presidente dell’INPS ha dichiarato tra il 10 ed il 15 aprile. E per zittire gli italiani, che ancora oggi corrono dietro le chiacchiere di Conte, sventolano ai 4 venti uno pseudo aumento di 200 euro.
Daremo, “forse”, 800 euro. Un aumento di 200 euro sui 600 euro virtuali che non si sa ancora se arriveranno. Caro presidente Conte, lascia stare l’aumento, i 600 euro quando arrivano?