Daniele: “Conte, Casalino, Azzolina e Di Maio: “posti chiave e di comando in mano a veri pericoli pubblici”

By Gaetano Daniele

Il pensiero innato di ogni uomo dovrebbe essere quello di affidare il potere ai migliori. Purtroppo non sempre, in democrazia, funziona così. E non è neanche colpa loro, che riescono a trovare il coraggio e la faccia di candidarsi, su quali basi? ma dei cittadini, che li votano. Mi viene in mente Rocco Casalino, Luigi Di Maio, Giuseppe Conte. Ovviamente nulla di personale.

Ecco. Non mi soffermo tanto su Casalino, Di Maio e Conte, perché di tempo ne ho già perso troppo, ma voglio spendere due parole sul ministro della scuola Azzolina, che in queste ultime settimane ha dimodtrato che si può aprire la bocca amche senza psrlare. Da che mondo è mondo i regimi hanno sempre puntato sulla scuola, per plasmare le nuove generazioni e sfornare un esercito di soldatini acritici imbevuti di ideologia. Per questo l’Italia è una democrazia.

Il punto però è che bisogna avere qualche cosa da insegnare, almeno un paio di contenuti, anche se sbagliati, malvagi o addirittura criminali. Da che, a causa del Coronavirus, in Italia la libertà è stata sospesa, la democrazia è stata cancellata e i pieni poteri se li è presi Conte, con tanto di impunità garantita per gli errori. Il pallino ce l’hanno i grillini e i loro prescelti, anche perché Renzi si è ritirato a Corte. Ed è da li, con Skype, che cerca di difendere i suoi amici banchieri e industriali. A differenza del Pd, che prima di mettersi in quarantena, ha pensato bene di aumentare stipendi ad amici cerimoniali e non.

Il vero dilemma è che i cinquestelle non hanno nulla da insegnare: la loro parola d’ordine è che uno vale l’ altro, il progetto è livellare al basso la società, il metodo per realizzarlo è frustrare talenti e aspirazioni di guadagno e mantenere tutti al guinzaglio di un’ elemosina di Stato chiamata reddito di cittadinanza o, ultimamente, di emergenza. Per chi non ci sta, ci sono sempre le manette, garantite dal patto di ferro con la magistratura, che punendo chi alza la testa rassicura la massa. Questa filosofia pervade ormai tutti i settori del Paese, quindi anche l’istruzione, alla guida della quale i grillini hanno piazzato Lucia Azzolina, che avendo due lauree e insegnando in un liceo è considerata nel suo consesso una sorta di Merry Poppins.

Con questa sugnora ministra, forse, la chiusura delle scuole è il minore dei danni, perché avere lei a capo del carrozzone è come andare a ripetizioni di congiuntivi da Di Maio e di inglese da Toninelli. O nella peggiore delle ipotesi a lezione di scuola politica da Giuseppe Conte. Le scuole erano chiuse da una settimana e già la ministra dichiarava in tv che le lezioni via internet funzionavano a meraviglia e che davanti ai computer si impara più che sui banchi. Forse solo io con mio figlio, sto trovando qualche piccola difficoltà. Anche perché qualche maestra a ben pensato di attribuire ad ogni insegnante un app diversa, ed ogni qual volta si cerca di entrare non mancano le difficoltà. Ma questa è un’altra storia. Sono passati quasi due mesi e la signora Azzolina ancora non ha fornito un dato certo sulla riapertura delle scuole. Nessuno sa quanti professori e quante scuole insegnino on-line, quali siano gli strumenti di valutazione, a che punto siano i programmi. Il ministero non sta verificando il lavoro dei docenti. Tutto è lasciato alla buona volontà delle maestre, quelle voleterose che lavorerebbero anche d’estate, solo che al momento non sono riuscito a trovarne neanche una.

E se per Conte il Covid-19 è tutt’altro che una guerra lampo, la prof Azzolina si è portata avanti e ha già detto che quest’anno tutti saranno promossi e l’esame di maturità sarà una formalità, un colloquio con i professori, probabilmente su quale social si chatta meglio, Facebook o Twitter? Grazie al cielo il programma è andato di traverso ai presidi italiani, che si sono ribellati ai piani ministeriali nell’interesse dei loro allievi e in difesa della dignità del loro lavoro e della cultura italiana. “Se abbiamo lavorato seriamente in questo periodo, perché non è possibile valutare lo studente con serenità e trasparenza? La promozione d’ufficio è una picconata alla professionalità dei docenti e penalizza gli studenti meritevoli. È come se tutto quello che stiamo facendo fosse inutile” tuonano dall’alto. E se dall’alto tuonano dall’alto, al momento, non arrivano miracoli. Ci tocca continuare ad ascoltare Conte, Casalino, Di Maio e Azzolina. I veri nemici di questa società.

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