Daniele: “Che porta in faccia. Le vongole hanno finito di sputarsi in faccia a vicenda pur restando nella stessa zuppiera. Ora i vipponi e i radical chic vedranno come si governa”

By Gaetano Daniele

Le vongole hanno finito di sputarsi in faccia tra loro pur restando uniti (si fa per dire) nella stessa zuppiera, a detta loro: per il bene del Paese. Addirittura abbiamo assistito a politici come Calenda e Renzi che facevano il tifo per la non governabilità invitando i cittadini alla non responsabilità politica indicando quale Premier Mario Draghi, un tecnico bravo, senza un voto. Non riesco ancora a spiegarmi del perché non l’hanno candidato.. Per non parlare dei Radical Chic. Sono andati tutti a sbatterlo contro il muro. Chiara Ferragni e consorte, Elodie, Giorgia (l’altra), la Bertè, Rula Jebreal, Roberto Saviano e la schiera dei giornalisti impegnati. Che porta in faccia, appunto. Di quelle che quando le prendi fanno male per un bel po’. Ma qui, oltre al dolore, c’è pure da considerare il fastidio, la rosicata per la sconfitta pesante, il nervoso che monta al solo pensiero di dover sopportare il centrodestra per un lustro.

Chissà come si sono svegliati stamattina i sinistri dopo che per settimane avevano occupato social network, televisioni e radio a sparlare contro Giorgia Meloni. Chissà quanto si sono svegliati incazzati. E chissà se qualcuno di loro ha già fatto le valigie da imbarcare sul primo volo fuori dall’Italia. La sardina Jasmine Cristallo lo aveva promesso. “Se Giorgia Meloni diventa presidente, lascio la Nazione”. Forse è la volta buona? Mah. Resteranno tutti quanti. Esattamente come i vipponi a stelle e strisce dopo la clamorosa vittoria di Trump nel 2016. Sguardo basso e coda tra le gambe. Un maalox plus e via. Si torna alla vita di sempre. Ai selfie su Instagram, ai post su Facebook, alle dirette su TikTok. Il pericolo fascismo? Le battaglie per i diritti Lgbtq+? E l’aborto? Ciao, ciao. Dovremo aspettare un altro quinquennio prima di risentirli. E chissà le vongole in un quinquennio quante pentole cambieranno….

Il nemico Meloni non ha pagato. Ne sa qualcosa Enrico Letta che adesso rischia seriamente di capitolare e doversene tornare a Parigi (si spera non col pulmino elettrico, che sennò rischia di rimanere a piedi già a Mentone). Anche il Pd si è preso una bella porta in faccia. Secondo partito sì, ma otto punti sotto Fratelli d’Italia e appena quattro sopra Conte. Hanno puntato tutto sulla carta “se arrivano le destre…” e hanno perso miseramente. A riprova del fatto che la bolla di influencer e cantanti non vale niente. I consensi non si misurano a suon di pollicioni alzati né di cuoricioni rossi su una foto, tanto meno chiamarsi (amo’) ma sulle X che gli italiani imbustano nelle urne elettorali. E così Elodie può sbraitare quanto vuole, i Ferragnez possono chiamare alle armi i loro follower e la Jebreal può continuare a lanciare strali: quello che conta davvero sono i voti. Quello è il Paese reale. È la democrazia. Con buona pace di Debora Serracchiani che non riesce ancora a spiegarselo. Se ne farà una ragione. La vita reale inizia ora.

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