Daniele: “Andiamo per ordine: il legale famelico di Conte, la morale finta della Fornero, i fan sfigati di Soumahoro: questa la scaletta dei peggiori”

By Gaetano Daniele

Le cose buttate lì, al caso, dalla serie: un giorno in più è un giorno guadagnato per costruire una rete di menzogne e convincere, a me personalmente non piace: la saga dei Soumahoro è un vero spasso! Ha del tragicomico! Si che pensavamo di aver già visto (e letto) tutto il peggio che poteva venire fuori. E invece anche questa settimana si è arricchita di nuovi scandali, colpi di scena, teatrini televisivi, psicodrammi degli ultrà dell’immigrazione senza freni. Un vero delirio che non trova nessun riscontro logico neanche ad attaccarlo con il fil di ferro. Ed è pure divertente, se non fosse che questi paladini dell’accoglienza hanno speculato per anni su quei signori che oggi chiamano poveracci. Ogni giorno ne spunta fuori una: finanche le minacce ai braccianti… e pensare che a sinistra andavano tutti matti per Mister Stivali di Gomma.

Ma evitiamo spoiler. Partiamo dalla coda: questa settimana, al terzo posto del podio dei ridicoli di brutto, troviamo l’avvocato di Giuseppe Conte: il famelico Marco Travaglio. Il finto tonto che, pur di accaparrarsi la parcella sarebbe capace di inginocchiarsi a Satana. Nei giorni scorsi, nel bel mezzo della violentissima polemica sulla strage di Ischia, ha difeso a spada tratta il leader dei Cinque Stelle ignorando la questione del condono. Condono che, guarda un po’, fu voluto, firmato e infilato nel decreto Genova proprio dall’allora presidente del Consiglio. Oggi il direttore del Fatto Quotidiano fa finta di nulla ma, ai tempi del Conte 1, attaccò pesantemente il governo gialloverde. Che cambio di passo! Che piroetta! Manco fosse un ballerino di danza classica! La dignità tanto al chilo al bancone del mercato delle vacche. La storia insegna che i voltagabbana non finiranno mai di cambiare faccia, e personaggi. Si aggrappano al primo cazzo purché vi sia un guadagno a lungo raggio.

Al secondo posto invece troviamo Elsa Fornero. Ve la ricordate, vero? E come si possono dimenticare i lacrimoni da coccodrillo in conferenza stampa con l’allora premier Mario Monti mentre i due annunciavano la stangata sui pensionati. Nei giorni scorsi si è messa a sparare ad alzo zero contro gli elettori di destra. Per l’ex ministro “chi è di destra ha delle colpe”. Quali siano, non l’ha spiegato. Ma le hanno: una sorta di peccato originale. Avanti di questo passo, presto o tardi, se ne usciranno dicendo che chi è di destra è malato pazzo e va curato. Certo!

E veniamo al primo posto del podio! Questa settimana è affollatissimo. Ci vuole un premio per tutto l’esercito progressista che per mesi ha osannato Aboubakar Soumahoro e il suo modello di accoglienza. Basta rispolverare una vecchia copertina dell’Espresso per avere la misura dell’abbaglio preso dalla sinistra. E che dire dei selfie trionfanti con Roberto Saviano e Marco Damilano? E Laura Boldrini in prima linea a consegnare un premio come migliore imprenditrice straniera a Marie Therese Mukamitsindo, la suocera oggi indagata per truffa aggravata e false buste paga. Noi rimaniamo garantisti, ma che tranvata per i paladini dell’accoglienza. Non vorremmo certo essere nei loro panni. E dire che avrebbero dovuto imparare qualcosa da Mimmo Lucano e Mafia Capitale: ogni volta che si indaga nel business dell’accoglienza, si trova del marcio. E quel marcio è sempre rosso di colore. Come il rosso che non riesce, per mestiere, a comparire nei loro volti finti, che non riescono a guardarti mai negli occhi non perché superiori, ma perché la loro coscienza glielo vieta. Parola di un fasciata.

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