Dall’avviso di garanzia al magistrato manager: Ecco la rivoluzione di Nordio sulla Giustizia

Un nuovo modello di avviso di garanzia, magistrati-manager ai vertici degli uffici giudiziari, utilizzo flessibile dei fondi europei per incidere sulle criticità e una data, giugno, per vedere i primi risultati della “rivoluzione Nordio” nella giustizia civile. È quanto emerge dall’intervista rilasciata dal ministro della Giustizia al Messaggero.

Nello specifico, dice Carlo Nordio,l’avviso di garanzia “è un istituto che va rivisto ha cambiato nome mille volte, ma da strumento di garanzia si è trasformato in condanna mediatica anticipata. Ma questo si potrà fare solo con una revisione organica del codice di procedura penale, a cominciare dal registro degli indagati che dovrebbe restare segretissimo e invece si è trasformato in un’automatica fonte di delegittimazione di una persona che non è nemmeno imputata”.

Quanto alle intercettazioni, “ho ripetuto fino alla noia che sono utili e talvolta indispensabili per i reati di grave allarme sociale”, ma è “incivile che spendiamo per loro duecento milioni l’anno mentre stentiamo a trovare i soldi per pagare il sostegno psicologico ai detenuti a rischio di suicidio”. C’è una spiegazione: “Non ci sono più risorse umane per fare bene le indagini, e ci si affida a questo strumento quasi automatico che alla fine qualcosa ti fa trovare”.

Il Guardasigilli anticipa poi l’intenzione di migliorare il funzionamento della giustizia “monitorando costantemente la produttività dei vari uffici, aggregando i dati con frequenza bisettimanale, e confrontando i dati a parità di risorse e di contenziosi. Quindi aiuteremo gli uffici in sofferenza a trovare le soluzioni adatte anche individuando dirigenti di grande capacita’ manageriale”.

Nordio ribadisce che “ora dobbiamo incidere sulla parte della giustizia che incide sull’economia: tra l’altro sono temi poco divisivi, su cui ci siamo trovati d’accordo anche con l’Anm”. E si comincerà “proprio incrementando l’efficienza della giustizia civile. La riforma Cartabia andava nella giusta direzione, noi spingeremo l’acceleratore. Implementeremo gli uffici giudiziari con i fondi europei”, e “procederemo ad una rivoluzione informatica”: “entro giugno dovremmo già vedere i primi risultati”.

L’ex magistrato promette infine di risolvere “a breve” le questioni poste dai magistrati onorari. Le critiche? “Me le aspettavo – risponde -, ma anche i colleghi dovevano aspettarsi le cose che ho detto, perché le scrivo da 25 anni”.

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