Dal Cremlino pesanti minacce alla Polonia: “Colpiremo Varsavia”

Avevano ragione i polacchi e il loro presentimento su un possibile attacco di Mosca a Varsavia quando, già un mesetto fa, era iniziata la psicosi per acquistare un bunker . “Temiamo l’attacco di Putin”, era stato il coro quasi unanime dei cittadini, dalla capitale ad altre grandi città. Il presidente della Duma di Stato della Russia e membro del Consiglio supremo del partito “Russia Unita”, Viacheslav Volodin, ha minacciato il ricorso al nucleare se quanto prospettato dall’ex ministro degli Esteri polacco e attuale deputato del Parlamento Europeo, Radoslaw Sikorski, andasse in porto: dare a Kiev armi nucleari come mezzo estremo di difesa qualora Putin impazzisse. Insomma, non farsi trovare impreparati dal momento che Mosca avrà già ripetuto decine di volte, per bocche sempre diverse dei fedelissimi del Cremlino e sempre per prima, la parolina nucleare.

Come accade ormai sempre da fine febbraio, la propaganda russa tocca sempre livelli altissimi: tralasciando ogni commento sui talk show tv sul primo canale, la gravità delle affermazioni arriva da personaggi che, invece di aizzare, dovrebbero stemperare. Come riporta IlMessaggero, Volodin ha avuto il coraggio di dire che Sikorski starebbe provocando un conflitto nucleare nel cuore dell’Europa. “Non pensa né al futuro dell’Ucraina né a quello della Polonia. Se i suoi suggerimenti si realizzeranno, questi Paesi cesseranno di esistere, così come l’Europa”. Anche questa affermazione dimostra che invece di pensare e pesare le parole, l’impulsività in Russia prende sempre il sopravvento. “Sikorski e simili sono la ragione per cui l’Ucraina non solo deve essere liberata dall’ideologia nazista, ma anche smilitarizzata, assicurando lo status di Paese libero da armi nucleari”, è la chiosa finale.

Ma perché Radoslaw Sikorski ha suggerito di dare a Kiev le armi nucleari? Secondo Varsavia, la Russia avrebbe violato le regole del “Memorandum di Budapest” il cui accordo, firmato il 5 dicembre 1994, prevedeva che l’Ucraina accettasse di rinunciare alle armi nucleari in suo possesso e che aveva ereditato in seguito alla dissoluzione dell’URSS con il trattato di non proliferazione delle armi nucleari in cambio di rassicurazioni da Russia, Stati Uniti e Regno Unito “per la sua sicurezza, indipendenza ed integrità territoriale”. Ebbene, come si può facilmente intuire, Mosca non ha rispettato i patti. Ecco perchè, adesso, quelle armi andrebbero restituite a Kiev. È pura logica ma, di fronte ad un ragionamento del genere, Volodin ha “consigliato” di sottoporre il deputato europeo Sikorski ad una “valutazione psichiatrica e rinchiuderlo in casa”.

Parole, parole, parole o fatti? “Il popolo polacco è pronto a difendersi in caso di attacco russo”, è stata la risposta ferma e decisa del primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, intervenuto all’inaugurazione di un evento sportivo a Myszkow, nel sud della Polonia. “Se la Russia avesse intenzione di attaccare la Polonia, il Cremlino deve sapere che ci sono 40 milioni di polacchi pronti a prendere le armi per difendere la loro patria”, ha sottolineato il primo ministro, ricordando che la Polonia ha subìto “il dominio russo” per secoli e “non intende tornare a questa mancanza di libertà. Rifiutiamo il loro colonialismo e il loro imperialismo”, ha concluso.

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