Cultura, il ministro Sangiuliano nomina Beatrice Venezi consigliere per la musica

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha nominato Beatrice Venezi consigliere per la musica. Nell’ambito di tale incarico Venezi collaborerà con gli uffici di diretta collaborazione del ministro, con il Segretariato generale e la Direzione generale Spettacolo.

Beatrice Venezi, 32 anni, è uno dei direttori d’orchestra più giovani del mondo. Attualmente è direttore artistico di Taormina Arte, dove si occupa del rilancio del Teatro Antico e del ritorno della produzione locale di spettacoli. Inoltre, da freelance ha lavorato come direttore d’orchestra all’Opéra di Metz in Francia della Madama Butterfly di Puccini, dell’orchestra di Buckingham Palace a Londra per il Giubileo della Regina e dell’Orchestra filarmonica di Nagoya in Giappone. È al suo terzo libro per Utet, L’ora di musica, con il quale è nelle classifiche dei libri di saggistica più venduti.

La nomina di Beatrice Venezi al Ministero della Cultura come consigliere per la musica è di altissimo livello ed incardina in un punto di osservazione strategico un’eccellenza nazionale. Il governo Meloni e il ministro Sangiuliano, con questa nomina, dimostrano che l’attenzione per le politiche di sostegno verso la cultura musicale sarà massima”. Così il presidente della commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone (Fdi).

Le sue posizioni politicamente fuori dal coro della sinistra l’hanno resa oggetto di attacchi e di boicottaggi più o meno espliciti. Come ha detto a Fanpage, «a seguito della posizione direttore-direttrice,Laura Boldrini, che è comunque un’esponente importante e di rilievo di un determinato orientamento, uscì con tutta la sua potenza di fuoco con un comunicato stampa che mi attaccava direttamente, alla faccia della solidarietà femminile». Non solo: «Da lì ci sono state delle cancellazioni di produzione, motivate con il Covid, ma con uno strano timing, con un tempismo strano, quindi mi viene da rispondere: chiunque provi a esprimersi contro quello che è un diktat rischia di avere delle complicazioni sul lavoro».

Circostanza ribadita in una recente intevista a La Stampa,nella quale Beatrice Venezi, a proposito del ministero dell’Istruzione e del merito, ha osservato: «Se l’Italia si basasse sul merito sarebbe una delle prime potenze mondiali. Si preferisce lo status quo alla valorizzazione dei migliori. Un insegnante assenteista per esempio è trattato al pari di uno che si impegna per i suoi allievi, mentre non devono essere considerati allo stesso livello».

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