By Roberto Tortora
Isabella Bertolini non sua giri di parole. Membro del Csm in quota FdI afferma che i giudici spesso si concedono “inutili protagonismi” e così ha votato contro la delibera a tutela delle toghe anti-Meloni con gli altri laici di centrodestra. Subito dopo, è stata intervistata da La Stampa ed ha confermato le sue idee: “Contesto il metodo: questa pratica ci ha costretto a rinviare un atto importantissimo, il nuovo testo unico sulla dirigenza, che andava votato già nel luglio scorso e ci sta costringendo a rinviare scelte importantissime per i capi di procure e tribunali. Noi siamo l’organo di autogoverno della magistratura. Siamo qui per dare ai magistrati gli strumenti per il miglior funzionamento degli uffici giudiziari, non per fare discussioni che può fare tranquillamente la politica”.
Magistrati in veste di attori politici? La Bertolini non ci sta e scomoda paragoni rugbistici: “I magistrati ai miei occhi sono chiamati ad applicare le leggi, non a scendere in una contesa dove indossano delle casacche e si mettono allo stesso livello della diatriba politica. Oh, ci sta. Ma poi non è che ci mettiamo a fare il piagnisteo, il vittimismo, gli offesi. Se scegli di scendere in campo, allora giochi la tua partita. E se fai una mischia di rugby, non ti puoi lamentare perché è arrivato un pugno in faccia”.
In particolare, poi, si sofferma sul caso Gattuso: “Il testo a tutela di Gattuso è stato ‘annacquato’, finché lo hanno votato tutti, comprese le correnti moderate che inizialmente si erano rifiutate. Per questo motivo ho detto che hanno raggiunto il loro vero scopo, compattare la casta. Il giudice Gattuso non è una vittima. Nessuno è andato a scavare nella sua vita privata. Non c’è stato mica un dossieraggio. Semplicemente sono stati ricordate cose che aveva detto lui stesso, in tempi più lontani, quando aveva ritenuto giusto dare dettagli della sua vita privata per rivendicare pretesi diritti”. In particolare, aveva rivelato la sua omosessualità e la sua genitorialità attraverso la gestazione per altri. Sempre la Bertolini: “Si è lamentato che il vero dramma sia la sua vita privata spiattellata sulla stampa. Ma è lui che l’ha raccontata e con orgoglio. Io sono liberale, credo che ognuno della sua vita faccia quello che vuole. Ma se lo racconti, non ti puoi lamentare che qualcuno se ne ricordi. Al Csm parlavano di magistrati vilipesi e denigrati. Ma qui stiamo un po’ esagerando. Io non li vedo così disorientati i magistrati”.