Cronavirus, Gaetano Daniele: “otto italiani su dieci vogliono le scuole chiuse, e il candidato di sinistra Enzo Falco promette concerti e cinema all’aperto”

Eravamo un popolo di santi, musucisti, poeti e navigatori, diventeremo una nazione di ciucci, poveri. Cosi ci vogliono. Più si avvicina la data dell’inizio dell’anno scolastico, meno è chiaro come esso si svolgerà. Ma una cosa è certa. Il candidato Sindaco del Movimento 5 Stelle, Leu, Italia Viva e PD, Enzo Falco, nelle sue priorità, mantenetevi forte, vuole concerti e cinema all’aperto. Possibilmente “Pop Corn e Patatine”.

La vaghezza della sinistra sia a livello nazionale che locale non cambia: informazioni contraddittorie, quando non grottesche, contribuiscono ad aumentare il panico tra i genitori più di quanto non facciano i bollettini quotidiani dei contagi.

Enzo Falco
Candidato Sindaco

Non una parola sul Covid-19, e su come comportarsi. Non una parola sugli sfratti al Parco Verde. Solo promesse, slogan e ironia.

E a questo punto la situazione drammatica non è più attribuibile alla sola inadeguatezza della classe politica nazionale, ministra Azzolina in testa, visto che il premier Conte l’ha di fatto commissariata avocando a sé le decisioni strategiche. Ma la continuità nel non affrontare i problemi reali, anche a livello locale. Anteponendo alle paure dei cittadini Concerti, Cinema e il Circo. È come se un medico volesse curare il tumore ad un paziente portandolo sulle giostre. Roba da pazzi.

Il risultato è che soltanto due italiani su dieci (per l’esattezza il 22%) sono favorevoli alla riapertura delle scuole a queste condizioni. Lo rivela un’analisi diSpin Factor, società specializzata nella consulenza strategica politica, istituzionale e aziendale, che ha analizzato i commenti dei cittadini sui principali social della rete, Facebook, Instagram e Twitter, secondo la quale ben il 41% del campione sarebbe totalmente contrario alla ripresa delle lezioni, mentre il restante 37% vorrebbe ben altre garanzie per mandare i figli in classe.

Questi dati sono un cazzotto in faccia al candidato sindaco Enzo Falco, che invece di entrare nel vivo dei problemi, sfoglia il libro dei sogni come se i caivanesi avessero l’anello al naso e il bastone in mano. Un programma che verrebbe difficile realizzare finanche ad Aladino. Le promesse di Falco assomigliano a quelle del suo predecessore Monopoli. Del resto tutti i suoi candidati si sono buttati con Falco. Come dimenticare i “Droni” bolognesi che dovevano perlustrare Caivano per combattere lo sversamento illecito, criminale?. Solo che invece dei Droni sono arrivate le “pamtere”.

Il problema delle scuole non riguarda ragazzi svogliati o professori demotivati. La stragrande maggioranza di italiani che teme la riapertura delle scuole è fatta di genitori secondo i quali i banchi con le rotelle ordinati dal commissario Arcuri non sono prevenzione ma soldi buttati dalla finestra e le mascherine in classe sono una tortura, visto che poi in mensa e a ginnastica bambini e ragazzi si stanno addosso liberamente ed è impossibile, ma forse anche sbagliato, impedire che lo facciano.

Tutta gente che non si fida dello Stato, figuriamoci di un candidato sindaco come Falco, che invece di affrontare temi importanti e delicati come questo, promette concerti, cinema e il circo. 

Ormai il Covid-19 ha dimostrato che in Italia l’istruzione è meno importante del campionato di calcio, delle cene al ristorante, delle ferie d’agosto, dei viaggi nelle isole croate ad alto rischio contagio, del festival dell’Unità, della mostra del cinema di Venezia e del Caivano Rock festival.

Il Covid fa paura. Ha provocato morte e disoccupazione, fame e miseria, ma a Caivano pare non scalfire l’attenzione del candidato sindaco Falco, che pensa ai Pop Corn, patatine, cavolfiori e rafanielli.

Pubblicato da edizioni24

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