Cristiani perseguitati nel mondo, i numeri della strage nascosta: in un anno oltre 8mila vittime

Nel giorno in cui la Chiesa celebra la festa del primo martire, Santo Stefano, Vatican News ne ricorda la figura, citando i numeri della persecuzione dei cristiani nel mondo: violenza consumata prevalentemente dall’estremismo islamico. La fonte è il rapporto “Perseguitati più che mai. Rapporto sui cristiani oppressi per la fede 2020-2022”, resoconto annuale della Fondazione pontificia “Aiuto alla Chiesa che soffre” (ACS). Numeri ignorati tg e giornali. Il Papa oggi ha fatto un accenno dedicato l’Angelus ai martiri, anche ai nostri giorni “numerosi”, che mettono a rischio la loro vita per testimoniare la fede.

Nel 75 per cento dei 24 Paesi esaminati, l’oppressione o la persecuzione dei cristiani è aumentata, vi si legge. Il testo esamina, dall’ottobre 2020 al settembre 2022, i Paesi in cui le violazioni della liberta’ religiosa destano particolare preoccupazione: Afghanistan, Arabia Saudita, Cina, Corea del Nord, Egitto, Eritrea, Etiopia, India, Iran, Iraq, Israele e i Territori Palestinesi, Maldive, Mali, Mozambico, Myanmar, Nigeria, Pakistan, Qatar, Russia, Sri Lanka, Sudan, Siria, Turchia e Vietnam.

La violenza jihadista continua a diffondersi in tutta l’Africa. ACSrichiama l’attenzione sul fatto che dal novembre dello scorso anno gli attacchi terroristici colpiscono anche il nord del Benin. Finora i Paesi dell’Africa nord-occidentale più colpiti dal jihadismo sono stati Mali, Burkina Faso, Ciad, Niger, Camerun e Nigeria.

L’Africa registra un forte aumento della violenza terroristica, a causa della quale oltre 7.600 cristiani nigeriani sarebbero stati assassinati tra il gennaio 2021 e il giugno 2022, dai terroristi di BokoHaram e della Provincia dell’Africa occidentale dello Stato Islamico (Iswap). I due raggruppamenti cercano da anni di fondare califfati nella regione del Sahel, ciascuno con il proprio wali (governatore) e con la propria struttura governativa, tutti basati sulla violenza più cieca, sull’odio più infernale.

Anche in Mozambico la formazione terroristica islamica Al-Shabab ha intensificato la sua campagna di terrore, uccidendo i cristiani, attaccando i loro villaggi e appiccando il fuoco alle chiese. Il gruppo, affiliato al sedicente Stato Islamico (Is), ha provocato la fuga di oltre 800 mila persone e la morte di altre 4.000. Tra le testimonianze riportate c’è anche quella di monsignor Jude A.Arogundade, vescovo di Ondo in Nigeria, la cui diocesi e’ stata presa di mira da uomini armati che hanno ucciso piu’ di 40 persone durante la celebrazione della Pentecoste nel giugno scorso. Commentando la presentazione del rapporto, il vescovo dichiara che, “nonostante il crescente allarme per l’aumento della violenza in alcune parti del Paese, nessuno sembra prestare attenzione al genocidio in atto nella Middle Belt della Nigeria. Il mondo tace mentre gli attacchi alle chiese, al loro personale e alle istituzioni sono diventati routine quotidiana”.

Dal rapporto sui cristiani perseguitati, emerge che “la crisi migratoria minaccia la sopravvivenza di alcune delle comunita’ cristiane piu’ antiche del mondo. In Siria, i cristiani sono calati dal 10 per cento della popolazione, arrivando a meno del 2%, passando da 1,5 milioni del periodo precedente la guerra ai circa 300 mila di oggi. Nonostante il tasso di esodo in Iraq sia piu’ basso, una comunita’ che contava circa 300 mila persone prima dell’invasione da parte di Daesh/Is nel 2014, nella primavera 2022 si e’ ormai dimezzata”. Dallo studio emerge anche che in Paesi diversi come l’Egitto e il Pakistan le ragazze cristiane sono abitualmente soggette a rapimenti e stupri sistematici, sempre da parte degli islamici.

Il rapporto, guardando poi al contiente asiatico, denuncia l’autoritarismo statale che ha portato a un peggioramento dell’oppressione anzitutto in Corea del Nord, dove fede e pratiche religiose sono ordinariamente represse. Il nazionalismo religioso ha innescato crescenti violenze contro i cristiani, perseguitati in India e Sri Lanka, dove si sono registrati episodi in cui le autorita’ politiche e militari hanno arrestato fedeli e interrotto le celebrazioni religiose. Inoltre, in vari Paesi, si deve parlare di aumento della pressione sui cristiani, mediante arresti indiscriminati, chiusura forzata delle chiese e uso di sistemi di sorveglianza oppressivi.

Pubblicato da edizioni24

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