By Federico Giuliani
Arruolare criminali per effettuare attacchi anti israeliani in giro per l’Europa. Sarebbe questo il piano portato avanti in gran segreto dall’Iran per colpire indirettamente Tel Aviv e far piombare l’intero continente nella paura. Lo sostiene il sito Mediapart, che ha citato un rapporto della Direzione generale della sicurezza interna (DGSI) francese in merito ad un episodio avvenuto in Francia lo scorso maggio. Il caso, noto come “Marco Polo“, farebbe parte del metodo eversivo adottato da Teheran e segnalerebbe una ripresa del terrorismo iraniano sul suolo europeo dopo anni e anni di sostanziale calma.
Il presunto piano dell’Iran
A maggio, un tribunale di Parigi aveva arrestato e incriminato una coppia con l’accusa di essere coinvolta in un complotto iraniano per uccidere ebrei in Germania e Francia. Il 4 maggio, per la precisione, le autorità hanno incriminato Abdelkrim S., 34 anni, e la sua compagna, Sabrina B., 33 anni, di associazione a delinquere con un’organizzazione terroristica criminale, e li hanno posti in custodia cautelare. Sembrava un episodio fine a se stesso, e invece rientrerebbe in un piano molto più ampio avallato dall’Iran. “Dal 2015, i servizi segreti iraniani hanno ripreso una politica di omicidi mirati”, ha scritto l’agenzia di sicurezza francese in un rapporto, aggiungendo che “la minaccia è nuovamente peggiorata nel contesto della guerra tra Israele e Hamas”.
Il presunto obiettivo dell’intelligence iraniana, in attesa di ulteriori conferme capaci di avvalorare la tesi, consisterebbe nel colpire i civili e seminare il terrore in Europa, nonché tra ebrei e israeliani. In particolare, la Repubblica islamica è accusata di reclutare criminali, tra cui signori della droga, per condurre operazioni del genere.
Per quanto riguarda il caso Marco Polo, Abdelkrim S. era stato precedentemente condannato a 10 anni di carcere per un omicidio a Marsiglia, ed era stato rilasciato in libertà vigilata nel luglio 2023. È accusato adesso di essere il principale agente operativo in Francia di una cellula terroristica sponsorizzata dall’Iran, che pianificava atti di violenza in Francia e Germania. Secondo la DGSI, un suo ex compagno di cella lo avrebbe messo in contatto con il coordinatore della suddetta cellula, un importante trafficante di droga della zona di Lione che probabilmente ha visitato l’Iran a maggio.
La coppia, per la cronaca, intendeva aggredire un ex dipendente di una società di sicurezza israeliana residente a Parigi e tre suoi colleghi residenti nella periferia di Parigi. Tra gli obiettivi c’erano anche tre cittadini israeliano-tedeschi di Monaco e Berlino. Gli inquirenti ritengono che Abdelkrim S., nonostante la libertà vigilata, abbia effettuato numerosi viaggi sospetti in Germania per scopi esplorativi.
Attacchi mirati in Europa?
Secondo una fonte della polizia, le autorità francesi attribuiscono alla cellula anche il merito di aver pianificato di incendiare quattro aziende di proprietà israeliana nel sud della Francia, tra la fine di dicembre 2023 e l’inizio di gennaio 2024. Abdelkrim S. ha respinto le affermazioni, affermando di aver agito da intermediario su Telegram tra la mente e altri individui coinvolti in una truffa assicurativa pianificata.
Da quanto emerso, l’Iran avrebbe iniziato a scegliere profili utili allo scopo nel 2015, intercettando individui all’interno dei confini dell’Unione europea. Ci sarebbero connessioni, tra l’altro, con il mondo dei narcos della Mocro-Maffia marocchina-olandese, ma anche con ex carcerati, e uomini e donne dalle esistenze complicate, nonché affiliati a bande di strada.
Gli inquirenti stanno indagando nel tentativo di fare luce su una ragnatela tanto invisibile quanto complessa. Svelare il (presunto) metodo iraniano potrebbe tuttavia essere difficile, visti i legami diretti pressoché inesistenti tra gli assalitori arruolati e Teheran.