Covid, ora basta balle, Bassetti: “Ecco la verità sulle terapie intensive. Non sono l’anticamera della morte”

Niente panico, solo molta attenzione. L’infettivologo dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, torna a predicare realismo, non terrorismo sui nuovo contagi da Covid di queste settimante. “Basta terrorizzare la gente”, aveva detto giorni fa e continua a ripeterlo ora il medico che si è trovato suo malgrado al centro di tante polemiche. 

Solo per non essere annoverato nella schiera dalla parte dei catastrofisti, ma per avere predicato sano realismo.  E infatti – ribadisce- el’Italia non sta vivendo la seconda ondata di coronavirus, ma la coda della prima. Il che è molto diverso. Dire che la situazione attuali è paragonabile a quella di marzo-aprile significa dare messaggi e paure senza senso logico.

Matteo Bassetti, dopo tante polemiche soprattutto con il professor Gallo del Sacco di Milano, ha potuto spiegare nel corso di “Domenica in” e all’ampio pubblico di di Rai 1 che non bisogna farsi prendere dal panico. E snocciola i veri numeri.

A proposito dell’impennata dei casi registrata nell’ultima settimana, chiarisce. “Tra i contagiati – ha spiegato il direttore della clinica di malattie infettive del San Martino di Genova – oggi lo 0,4-0,5% va in terapia intensiva: qui  viene portato un paziente instabile a livello di respirazione o circolazione. Non è detto che tutti quelli che vanno in terapia intensiva siano intubati o siano nell’anticamera della morte. Oggi ci sono circa 400 ricoverati in terapia intensiva, in primavera ne avevamo 4.200”.

Il dato più importante Bassetti lo ha però offerto in relazione ai decessi: “I ricoveri hanno una durata più breve per la capacità di gestire la malattia: in 7-8 giorni massimo abbiamo il paziente dimesso o a casa o in strutture di secondo livello”. 

Bassetti dà poi un’informazione fondamentale, ossia che “la letalità è praticamente azzerata: da quando abbiamo avuto il secondo picco, al San Martino abbiamo avuto oltre cento ricoveri e un solo decesso, che è sempre tanto. Ma la situazione è diversa rispetto a marzo-aprile”.

Ciò è evidente, ma non toglie che comunque bisogna essere prudenti e prestare attenzione per evitare che la situazione sfugga di mano. Bassetti non è uno che predica a cuor leggero, come si è voluto farlo passare: “Non significa dire che va tutto bene -chiarisce -. Ma si tratta di dare un messaggio di speranza perché abbiamo strumenti e sappiamo come usarli”. Con la flemma e la sicurezza di chi parla dall’interno della struttura che dirige, riesce a dare segnali di chiarezza senza fare terrorismo psicologico.

A tal riguardo dal suo profilo social Bassetti fa un plauso ai Cts: “Non sarà più necessario il doppio tampone negativo per confermare la fine della quarantena – sottolinea in un post su Facebook – Basterà infatti il singolo tampone, ovviamente con esito negativo, per decretare la guarigione di chi si è ammalato di Covid. Anche la quarantena passerà da 14 a 10 giorni”. Lo auspicava da molto.  “E’ una grande notizia (che personalmente sostenevo da molto tempo), che semplificherà molto le cose”.

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