Covid, il pugno di ferro di Giorgia Meloni: “Il Certificato verde è priorità. La Commissione Ue chieda la procedura d’urgenza”

«Che cosa aspetta la Commissione europea a richiedere la procedura d’urgenza al Parlamento europeo sul Certificato verde digitale? Non vorrei che il fuoco di sbarramento delle sinistre cui è stato sottoposto ieri sera il commissario Reynders in Commissione Libe sia la ragione di questo atteggiamento stranamente attendista. Il Certificato Verde segna un primo passo verso la definitiva eliminazione degli ostacoli alla libera circolazione che tanto hanno danneggiato la nostra economia, segnatamente il settore turistico. Questo strumento deve essere implementato nel tempo più breve possibile, in modo che diventi effettivo già prima dell’inizio della stagione estiva, consentendo agli operatori di svolgere un’adeguata programmazione». Lo ha dichiarato il presidente di Fratelli d’ItaliaGiorgia Meloni.

“Purtroppo – ha aggiunto la leader di FdI -, i capricci ideologici delle sinistre di ogni gradazione di rosso stanno avendo la meglio su una misura fondamentale. Bisogna agire tempestivamente a livellolegislativo. Anche perché, quando sarà raggiunto un accordo definitivo sulla proposta tra Parlamento europeo e Consiglio, servirà altro tempo per predisporre questo strumento dal punto di vista tecnico. Vorrei rassicurare – ha puntualizzato la Meloni – chi avanza legittime preoccupazione sulle implicazioni che tale dispositivopotrebbe causare sul diritto dei cittadini alla non discriminazione: non stiamo parlando di un passaporto di immunità».

E ancora: «Il green pass non crea alcun obbligo, né diretto né indiretto, alla vaccinazione. Ne è la prova la proposta di equiparare tre diversi tipi di certificati relativi al Covid-19: certificati di vaccinazione, risultati di tamponi e certificati di guarigione. D’altra parte – è stata la conclusione della Meloni -, l’adozione omogenea di questa misura in tutta l’Unione Europeacomporterebbe finalmente il venir meno di tutte le restrizioni dai viaggi al libero utilizzo di tutte le infrastrutture pubbliche e private. Non può esserci altra priorità».

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