Covid e restrizioni: da lunedì scatta l’arancione

A causa della diffusione della variante Omicron il numero dei casi positivi continua a salire. Con esso anche il numero dei pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere e conseguente cambio di colore per le Regioni. Dato che la maggior parte degli italiani ha ricevuto il vaccino, la malattia provocata dalla variante è meno grave, ma comunque importante. Nella giornata di ieri gli ospedali hanno registrato 577 persone ricoverate e 491 il giorno precedente. A contare maggiormente è l’indicatore dell’occupazione dei letti ospedalieri, che viene da tempo utilizzato per stabilire il colore nel quale inserire una Regione.

In una Italia praticamente tutta gialla ci sono anche delle Regioni che dal prossimo lunedì 10 gennaio passeranno in arancione. Infatti la previsione è che qualcuna avrà raggiunto il 30% di occupazione dei letti ordinari e il 20% di quelli di intensiva in vista dell’appuntamento settimanale con la Cabina di regia di venerdì prossimo. A livello nazionale il tasso di occupazione di posti letto ordinari sale al 19% e, in 24 ore, cresce in 17 regioni. Come evidenziato dai dati Agenas, l’agenzia nazionale sanitaria delle Regioni, del 3 gennaio, a livello nazionale il tasso di occupazione di posti letto sale al 19% e, in 24 ore, cresce in 17 regioni, mentre la media italiana dell’occupazione delle terapia intensive è salita al 15%, crescendo in un giorno dell’1% .

Le situazioni più critiche, e di molto sopra la soglia del 15%, sono: Valle d’Aosta (45%, con un balzo del +9%), Calabria (31%) e Liguria (30%). La Liguria ha già superato entrambe le soglie e sono a un passo dal farlo anche la Calabria (al 30,6% e 17,2%), le Marche (23,3% e 25,8%) e la Provincia di Trento (21,9% e 25,4%). Leggermente indietro, con dati ancora da colore giallo sia per quanto riguarda i letti ordinari che le terapie intensive, troviamo il Friuli Venezia Giulia (24,1% e 17,1%) e il Piemonte (23,2% e 17,8%). Non cambierà colore subito la Lombardia che ha il 20,5% nei reparti ordinari e il 14,3% in terapia intensiva.

Tra la zona bianca e quella gialla non ci sono molte differenze. In entrambe si deve indossare la mascherina all’aperto. La zona arancione ha invece qualche differenza con le altre due. Maggiori restrizioni riguardano soprattutto l’obbligo di Green pass rafforzato. In una Regione colorata di arancione le persone che non hanno il vaccino non possono uscire dal proprio Comune di residenza e all’interno possono muoversi solo con mezzi propri. Per questi soggetti è consentito uscire dai confini comunali o regionali solo per motivi di necessità, salute, lavoro o per usare servizi non disponibili nel proprio territorio. Coloro che vivono in Comuni con meno di 5mila abitanti possono comunque muoversi fino a 30 chilometri di distanza. Libertà di spostamento invece per i vaccinati.

In zona arancione cambiano le regole anche per quanto riguarda lo sci. È possibile salire sugli impianti di risaliti solo se muniti di Super Green Pass. Il certificato verde rafforzato è necessario anche per comprare lo skipass.

Per chi non ha il super Green pass è vietato mangiare ai tavoli di bar e ristoranti di strutture ricettive anche all’aperto. Se ci si trova in zona bianca o gialla basta invece basta avere il certificato verde base.

Per quanto riguarda tutte le attività sportive, comprese le piscine all’aperto e l’accesso agli spogliatoi, è necessario essere in possesso del Super Green Pass.

Gli spostamenti a bordo di scuolabus sono possibili solo con il Green Pass per i giovani di età superiore ai 12 anni. Gli under 12 possono viaggiare senza certificato verde.

Obbligo di Super Green Pass anche per poter partecipare ad attività ed eventi culturali, oltre che per convegni, congressi e fiere anche in luoghi all’aperto. La regola vale anche per sale da ballo e discoteche, qualsiasi tipo di festa, accesso a centri benessere e termali, anche all’aperto salvo che non ci siano necessità terapeutiche certificate. Anche per entrare nei parchi di divertimento, nei centri culturali, sociali e ricreativi anche all’aperto, nelle sale gioco e scommesse non è sufficiente avere un tampone con esito negativo.

Pubblicato da edizioni24

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