Covid e influenza, inverno alle porte. Schillaci: “A breve una campagna per promuovere la vaccinazione”

“Stiamo lavorando al lancio, a breve, di una campagna di comunicazione congiunta sull’importanza dei vaccini contro il Covid-19 e l’influenza stagionale, con una particolare attenzione al target degli anziani e dei fragili”. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in un colloquio con i giornalisti. Sull’uso delle mascherine in ospedale, “non c’è mai stata l’intenzione di non prorogare l’ordinanza che scadeva il 31 ottobre – rimarca Schillaci -. Peraltro in molti reparti le mascherine si usano da prima che arrivasse il Covid”.

Sull’allentamento delle misure per prevenire i contagi di Covid-19, come l’isolamento domiciliare, il ministro informa che “le decisioni saranno adottate in base ai dati sull’andamento della pandemia. Che, ad oggi, sembrano migliorati,ma restiamo prudenti perché la stagione fredda è appena agli inizi“. Il ministro della Salute Schillaci si è soffermato a lungo sulle criticità da affrontare. “La pandemia, nella drammaticità della situazione, ha messo al centro dell’attenzione due elementi: la salute e la ricerca. Ora è importante che si continui a mantenere alta questa attenzione, anche con risorse adeguate. Ci sono urgenze da risolvere”. Lo ha affermato  riferendosi anche “agli screening oncologici e ai follow up saltati a causa dell’emergenza Covid. Che purtroppo determineranno un aumento dell’incidenza e della gravità delle patologie oncologiche. Per questo stiamo lavorando a soluzioni che consentano il recupero delle prestazioni”.

Altra piaga: il Servizio sanitario nazionale continua a fare i conti con la carenza del personale,soprattutto in alcune specializzazioni. “Abbiamo bisogno di medici di medicina di emergenza-urgenza, medici di pronto soccorso, anestesisti. Ma si stratta di specialità considerate poco attrattive e che registrano oggi spesso scarse adesioni. L’impegno sarà quello di rendere queste specialità più attrattive”, ha sottolineato il ministro. Il problema viene da lontano. “Ereditiamo una programmazione sbagliata: durante la pandemia è stato incrementato il numero degli iscrivibili alla Facoltà di Medicina. Tuttavia negli ultimi 10 anni – spiega – abbiamo perso almeno 50mila possibili iscrizioni per via del numero limitato; per molto tempo a 8mila iscrizioni, quando sarebbe stato opportuno garantirne fino a 12-15.000 l’anno. Così come occorre una riflessione – ha aggiunto-  e su questo si farà una valutazione con il Miur, sulle borse di studio per le specializzazioni”. Non solo. “Non meno importante, intendiamo avvicinare i giovani anche alla medicina generale – afferma il ministro – .Vogliamo fare in modo che si sentano gratificati quanti intendano scegliere specializzazioni oggi meno considerate di cui, invece, il servizio sanitario ha fortemente bisogno”.

Quindi, il nodo risorse: “Dobbiamo usare al meglio le risorse del Pnrr. Il presidente del Consiglio ha dato un rinnovato impulso alla cabina di regia, coordinata dal ministro per gli Affari europei Fitto che incontreremo martedì”. “Tra le milestone in dirittura d’arrivo che stiamo rispettando – ha spiegato – c’è la riforma degli Irccs: che ritengo molto importante per il ruolo essenziale che la ricerca svolge nel garantire a tutti una migliore assistenza, e che contiamo di approvare entro la fine dell’anno”. Fra le priorità “c’è poi il tema rilevante dellamedicina del territorio – ha concluso Schillaci – di cui la pandemia ha evidenziato le fragilità. Oggi i cittadini trovano da un lato il medico di famiglia, primo presidio di assistenza, e i Pronto soccorso che, come è noto, soffrono, non da oggi, di problemi di sovraffollamento. Problemi che vanno risolti agendo sull’appropriatezza, offrendo alle persone un’alternativa all’ospedale che sia percepita come sicura”.

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