Covid, Bassetti non le manda a dire: “La terza ondata ci sarà. Ma basta terrore: impariamo a conviverci”

Covid, Bassetti fuga ogni dubbio, ma non chiude lo spiraglio alla speranza di riuscire a neutralizzare virus e effetti della pandemia. «La terza ondata ci sarà. Forse anche una quarta e una quinta», dichiara il virologo. Ma non per questo dobbiamo arrenderci. Anzi. In riferimento all’arrivo dei vaccini, alla risposta emergenziale garantita da medici e infermieri. Tra un esortazione al governo a non farsi cogliere impreparato e un invito al sistema sanitario a dimostrarsi sempre pronto a riconvertire le strutture in reparti Covid, il direttore della Clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova sprona anche gli italiani a reagire alla paura. E dichiara: «Dobbiamo metterci in testa che con il coronavirus dovremmo convivere e non esserne terrorizzati»

Covid, Bassetti non ha dubbi: la terza ondata ci sarà. E lo asserisce fuori di metafora, con la lucidità e la nettezza che ci si aspetta da un virologo esperto che in questi mesi di pandemia ha combattuto l’emergenza sanitaria in prima linea. E, chiamato a raccontarla in tv, ha cercato di spiegarne evoluzione e degenerazione. Complice anche l’inefficacia di molte misure governative, reputate controverse se non addirittura inefficaci. Senza per questo eludere confronti e scontri con colleghi e istituzioni.

«È chiaro: una terza ondata Sars-CoV-2 sarà molto probabile», dichiara allora il virologo del San Martino di Genova. Poi aggiunge: «Ma forse ne avremo anche una quarta o una quinta. Dobbiamo metterci in testa che con il coronavirus dovremmo convivere e non esserne terrorizzati. Abbiamo imparato a fare la diagnosi e a riconoscerne i sintomi». Bassetti lo ribadisce con chiarezza all’Adnkronos Salute. E con altrettanta nettezza spiega perché la cosa non deve continuare a terrorizzarci e basta. Vediamo perché.

Il direttore della Clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino diGenova e membro dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria, infatti prosegue: «Sappiamo tracciare i contatti e assistere chi ha bisogno di cure in ospedale. Immagino che nel 2021 avremo altri focolai e probabilmente picchi Sars-CoV-2. Ecco perché i sistemi sanitari non devono rilassarsi, ma essere sempre pronti a riconvertire le strutture in reparti Covid. Sta arrivando il vaccino, anzi i vaccini. Gli italiani devono essere fiduciosi e non preoccupati».

Fiduciosi ma corazzati. Per questo, Bassetti rivolgendosi direttamente all’esecutivo che esorta alla tempestività degli interventi. E alle Regioni, che sollecita ad agire in accordo e trasparenza. «Per non farsi trovare impreparati e affrontare le nuove ondate pandemiche – ha quindi concluso il virologo – che probabilmente arriveranno, occorre che il governo si attrezzi ora con l’organizzazione della distribuzione dei vaccini in arrivo e le Regioni con i piani pandemici. A che punto siamo? Altri stati hanno già detto quando inizieranno la vaccinazione, l’Italia? Le Regioni hanno predisposto tutte il piano pandemico o l’hanno solo annunciato? Magari andrebbe reso pubblico», sottolinea e chiosa Bassetti non senza una punta di richiamo all’ordine.

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