Covid, 36mila nuovi positivi. 653 decessi. Scendono i ricoveri e le terapie intensive

Sono 36.176 i nuovi casi positivi oggi in Italia, 653 i morti e 250.186 i tamponi fatti da ieri. Ancora in calo, seppur lieve, la percentuale dei positivi-tamponi, che arriva al 14,4 mentre ieri era del 14,5. Quanto ai dati sanitari, sono 42 in più rispetto a ieri i pazienti ricoverati nelle terapie intensive in Italia. Il totale dei posti occupati ammonta oggi a 3.712. I ricoverati con sintomi nelle ultime 24 ore sono 106, rispetto ai 430 di ieri, per un totale di 33.610.

Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo ha affermato che si sta lavorando per approntare un piano di distribuzione dei vaccini. C’è “un piano che si sta studiando da tempo, ed è fondamentale, perché nel momento in cui il vaccino arriverà in Italia sarà indispensabile aver programmato ogni dettaglio, dai destinatari alla catena del freddo, alla sicurezza della distribuzione. Direi che siamo pronti, il piano di distribuzione è ben avanzato”.

L’obbligatorietà del vaccino contro Covid “è complessa – ha aggiunto –  In questa fase è meglio educare e convincere. Ci sono resistenze e preoccupazioni perché è un vaccino nuovo. Bisognerà fare un percorso di informazione alla popolazione e convincimento. L’obbligo della vaccinazione è un percorso complicato – spiega – che richiede interventi normativi. In tutti i casi è meglio passare attraverso un percorso di tranquillizzazione dell’opinione pubblica”. “Dobbiamo comunicare – ha aggiunto – che non ci saranno complicazioni particolari, che è un vaccino che dà delle garanzie”.

Buone notizie sul vaccino contro Covid-19 sviluppato da università di Oxford e Irbm di Pomezia e prodotto da AstraZeneca. E’ tollerato negli anziani meglio che nei giovani, e induce nelle due fasce d’età una risposta immunitaria simile. E’ quanto emerge dai dati di fase 2 pubblicati su ‘The Lancet‘, ottenuti su 560 adulti sani compresi 240 over 70. Gli autori sottolineano che i risultati “potrebbero essere incoraggianti se le risposte immunitarie indicate nello studio sono associate a una protezione contro l’infezione da Sars-CoV-2”.

Piero Di Lorenzo, presidente e amministratore delegato di Irbm a Pomezia, commentando la pubblicazione dei dati di fase 2 su ‘The Lancet‘ ha detto: “Siamo molto soddisfatti dai dati presentati oggi sul nostro candidato vaccino, che evidenziano come questo stimoli una forte risposta immunitaria anche nelle persone con più di 70 anni, cosa che non era affatto scontata”. “Al contempo registriamo ottimi dati di sicurezza. Restiamo quindi in attesa con fiducioso ottimismo di chiudere in tempi molto brevi la sperimentazione di fase 3, con pubblicazione dei dati scientifici, che al momento prevediamo per dicembre”.

L’esperto ha più volte ricordato che la produzione – di cui l’azienda si assume il rischio – delle dosi del vaccino Oxford-Irbm è già in corso, e che entro fine anno-inizio 2021 potranno arrivare in Europa i primi 20-30 milioni di dosi.

Pubblicato da edizioni24

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