Cosa? Sentenza mai vista prima. Prendono a calci e pugni Lucia Borgonzoni, ma il magistrato concede le attenuanti: “Erano arrabbiati”

Non riusciamo ancora a spiegarci come sia possibile una sentenza del genere. E pur vero che i migranti e gli extracomunitari in Italia possono fare tutto quello che gli pare, ma fino a tanto no. Andiamo ai fatti: una rom violenta, in realtà era una sinti, è stata condannata a venti giorni di prigione per aver insultato e colpito con calci e pugni la leghista Lucia Borgonzoni nel 2014. Ci sono voluti 7 anni per un processo di primo grado. La leghista, con un collega, era andata in visita al campo rom di via Erbosa, a Bologna.

Circola anche un video. Seconda nota: la rom, che si chiama Maria Teresa Tomasini, in pratica è come se fosse stata assolta, perché la pena risulta sospesa grazie alle attenuanti e non si è appreso di sanzioni pecuniarie. Insomma, giustizia “non fatta”. Ma oltre al danno anche la beffa. Ma non finisce qui, direbbe il grande Mike. Infatti, secondo il giudice, la presenza di giornalisti e fotoreporter al seguito della Borgonzoni «deve ritenersi priva di giustificazione» anche se non li aveva chiamati lei: erano venuti da soli, volevano legittimamente sapere che cosa sarebbe stato della Borgonzoni in un campo rom come quello, che è un’occupazione abusiva che i rom trattano come cosa loro; la presenza spontanea dei giornalisti, secondo il giudice, è «con buona probabilità scaturita non tanto da esigenze di informazione ma da finalità di tipo propagandistico». 

Insomma non è successo niente,a soprattutto non si va in un campo rom a vedere la reale situazione a volte disumana, perché se qualcuno si dovesse sentire offeso è legittimato a picchiarvi.

Pubblicato da edizioni24

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