By Fabio Vacca (per ith24)
A sbattere in faccia la realtà ai cittadini italiani, ancora una volta, è Alberto Zangrillo, responsabile terapia intensiva del San Raffaele di Milano. E a Quarta Repubblica da Nicola Porro, non le manda a dire ai terroristi mediatici che vedono sempre nero solo per apparire in continuazione in TV. Come i politici.
E in collegamento, ribadisce la sua tesi sul coronavirus clinicamente morto. “Ho solo detto quello che tutti i clinici d’Italia osservano, il virus non è mutato, ma gode di una sorte di immunità ci limitiamo ad osservare i fatti”.
“I numeri ci dicono che stiamo vincendo la nostra battaglia. La paura era giustificata, io ho avuto molta paura, ora dobbiamo uscirne e siamo sulla buona strada”.
E sul comitato tecnico scientifico, tuona: “Io ho il massimo rispetto per il comitato, anche se alcune indicazioni mi sono sembrate indigeste, l’apice dell’eccellenza sanitaria l’abbiamo toccato in Lombardia”.
E sulla seconda ondata del virus: “Noi immaginiamo che non ci dovrebbe essere”. Il viceministro Sileri presente in studio, è sembrato convito dalle posizioni di Zangrillo, e chiosa: “Io sono d’accordo con Zangrillo, negli ospedali non arrivano più malati gravi. La paura deve essere sostituita dalla sicurezza”.