Continua a parlare Silvia Romano: “Mi hanno trattato benissimo. La cerimonia di conversione è avvenuta con due carcerieri” La Madonna non le bastava..

By Pasquale Aveta (per ith24)

Continua il racconto di Silvia Romano, la giovane cooperante rapita nel 2018 in Kenya e rilasciata il 10 maggio scorso grazie ad un riscatto da circa 4 milioni di euro. Tra l’altro rivendicato dai terroristi attraverso una telefonata a Repubblica.

Parla Silvia Romano ai magistrati di Roma, è un fiume in piena, trapela: “Mi facevano salire in auto, in moto, o anche su un carretto. Mai a piedi. E una volta raggiunto il nuovo posto dove fermarsi, mi ritrovano da sola in una stanza, dove, non molto distante, c’era un bagno. Non ho visto altri occidentali, né ho vissuto con altre donne. Ho sentito parlare di altri rapiti, ma non mi è capitato di incontrarne”. 

Evidentemente il prezzo era troppo alto, forse 10milioni per tutto il pacchetto, ma alla fine solo l’italia ha deciso di pagare.

Infatti nel maggio del 2018 amche una infermiera tedesca era stata rapita a Mogadiscio, e ad Aprile 2019 in Kenya, altri due medici cubani. Ma di loro non si sa ancora nulla. Anche perché la Germania non tratta coi terroristi, figuriamoci Cuba.

E sulla conversione, nota: “Avevo bisogno di credere in qualcosa. Di conoscere le ragioni di quanto mi stava accadendo. Ho espresso la volontà di diventare musulmana. Ho recitato le formule e ho dichiarato che Allah è l’unico Dio. È durato tutto pochi minuti. Nessuno mi ha obbligata, è stata una mia scelta. E in quel momento ho scelto di chiamarmi Aisha”.

Forse la Madonna l’avrebbe accompagnata con una carezza, ma ha preferito altro.

Pubblicato da edizioni24

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