Conte prepara gli scatoloni: “Ho sbagliato”

«Ho sbagliato a dimettermi. Forse, se non lo avessi fatto..». Giuseppe Conte recrimina, riflette, pensa al futuro. Ha perso. Ha fatto molti errori, come gli ha rimproverato un decano della politica come Pier Ferdinando Casini. Inesperienza politica? Cattivi consiglieri? Certo Rocco Casalino non è stato il massimo. Ma cosa vuole fare da grande l’avvocato?

Per ora ha perso. Per ora. Ma non mollerà la scena politica. Per lui si è anche ipotizzato un bel ministero di consolazione (l’Interno? Gli Esteri?) ma oggi, con Draghi premier di un governo di ‘alto profilo’ ogni ipotesi è sfumata. E’ possibile che metta in piedi un suo gruppo in vista di un partito personale, che i sondaggi posizionano al 10 per cento di consensi. Per ora virtuali.

Un gruppo che peschi tra gli ex ‘responsabili-costruttori’. E si fondi sui tanti grillini ancora fedeli. Che cominciano a parlare. In casa 5Stelle la fibrillazione è alta. Vito Crimi ha detto chiaramente no all’ex governatore della Bce. Ma non ha in pugno tutto il partito. I grillini, prima anti-sistema ora europeisti, arrivano spaccati all’appuntamento. Voci di corridoio dicono che alcuni  pentastellati sognino la rivincita contro Renzi. E lavorino per un futuro Conte premier, questa volta eletto. “Adesso tocca alla Lega sacrificarsi. Pd e Lega insieme sarà uno spettacolo indimenticabile e Salvini sarà finito politicamente. Nel 2023 sarà corsa tra Conte e Meloni”.

Basta ascoltare le parole della capodelegazione a Bruxelles, Tiziana Beghin,  per capire i sentimenti verso l’ex premier, l’avvocato del popolo.  Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte “è una persona perbene, forse troppo per questo mondo di squali. In cui non sempre trionfano il buonsenso e la correttezza. Il Movimento 5 Stelle continuerà, come sempre, a essere al fianco dei cittadini e a tutela dei loro interessi”.

Che significa? “In questa fase difficile per il nostro Paese è doveroso ringraziare Giuseppe Conte. Per la saggezza e la responsabilità politica dimostrata non solo nella gestione della più grande crisi dal Dopoguerra. Ma anche nelle difficili trattative sui tavoli internazionali che ci hanno visto nuovamente, ed era ora, grandi protagonisti”. Quindi? Tutti con Conte per la rivincita contro gli squali? Squalo numero uno Matteo Renzi.  “Il tempo sarà galantuomo – aggiunge Beghin – ma questo teatrino dell’assurdo lascia senza parole soprattutto per le tempistiche. Non particolarmente per i suoi protagonisti. Perché confinare un ego smisurato come quello di Matteo Renzi non è, evidentemente, impresa facile”.

La grillina europea continua: “Non ci era riuscito un referendum fallimentare che ne avrebbe dovuto, a suo dire, far concludere la carriera politica. E non lo hanno fatto neanche i sondaggi che da mesi lo attestano sullo zero virgola”.” Da eurodeputata del MoVimento 5 Stelle – conclude – “Sono orgogliosa che i nostri portavoce nazionali non si siano piegati ai ricatti di un personaggio che ha a cuore esclusivamente se stesso“.

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