Conte non sa che pesci prendere: la curva dei contagi ci sfugge di mano. Ed evita il voto del Parlamento

La situazione è grave. E non solo quella dell’epidemia da coronavirus. Anche Giuseppe Conte comincia a sentire che il fardello si è fatto troppo pesante. La maggioranza ha i nervi tesi. L’opposizione preme per un voto sulle comunicazioni che il premier farà domani alla Camera. Ma per ora non ci sarà una votazione. Si parla al momento di dibattito e voto la prossima settimana.

Conte ha bisogno di tempo per vedere cosa succede nel Paese dove le piazze ribollono e per verificare le misure di inasprimento cui si stanno accingendo i partner europei. Oggi perciò parlando nel corso del “premier time” (un question time riservato al presidente del Consiglio), Conte ne ha approfittato per difendere le misure appena varate.

Sono state prese, ha specificato, assieme al Cts e all’Istituto superiore di sanità. Resta però sotto accusa il suo metodo, la sua ostinazione nel non voler coinvolgere le opposizioni.

“Non abbiamo adottato misure secondo un criterio arbitrario né operando una gerarchia di valori tra le attività”, ha spiegato Conte ma le misure, in particolare quelle dell’ultimo Dpcm, rispondono “allo scenario numero 3” elaborato da uno studio dell’Istituto superiore di Sanità e il loro effetto “non va valutato in questi primi giorni ma nell’arco di due settimane”.about:blank

“Sono misure severe” e, ricorda Conte, “le abbiamo illustrate preventivamente ai capigruppo di maggioranza e opposizione”, ma “le riteniamo assolutamente necessarie per contenere” la diffusione dei contagi. “Diversamente la curva è destinata a sfuggirci di mano”.

Attualmente, secondo lo studio del Cts in Italia “abbiamo uno scenario di tipo 3. Lo studio prevede possibilità di interruzione di alcune attività particolarmente a rischio, anche su base oraria, possibilità di lezioni scaglionate per la scuola, incremento dello smart working per decongestionare i trasporti A tali misure si è attenuto il governo nell’adozione del Dpcm”.

E ha dovuto ammettere che proprio quello dei trasporti è il punto dolente e irrisolto.“È evidente che ci sia un’oggettiva difficoltà di assicurare che le misure di sicurezza e distanziamento siano rispettate nel corso dell’intera giornata”. Ed è per questo che le misure del Dpcm sono finalizzate “ad alleggerire i flussi nei trasporti”, ha aggiunto.

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