Conte, la Jaguar e poco reddito. La frecciatina di FdI: “Ecco perché è così agguerrito sulle accise”

Scoperto l’arcano. Ora finalmente si può decifrare la garra (nel linguaggio calcistico indica una grinta particolare) sfoderata da Giuseppe Conte sulla questione delle accise. In un primo tempo avevamo creduto che tutto originasse da una certa vocazione pauper-populista. Dopotutto, è il leader che ha adombrato una mezza guerra civile in nome della difesa a oltranza del reddito di cittadinanza. Anche qui, come non capirlo: quella misura è il core business della casa pentastellata. Normale che la difenda con unghie e denti, fregandosene altamente delle proteste di chi cerca, e non trova, lavoratori stagionali, così come delle inchieste che danno conto di truffe ad opera di nullafacenti, immigrati e persino criminali incallititodos caballeros grazie al RdC.

Ma il pauper-populismo forse c’entra fino a un certo punto. Pare, infatti, che a pingere Conte sulle barricate al grido di “basta accise o morte“, più che l’indigenza della povera gente, siano stati i cilindri della sua Jaguar da 320 cavalli appoggiati nell’anno di grazia 2021 ad un reddito lordo di soli 34.095 euro. Tutto certificato nero su bianco nella dichiarazione dei redditi in bella mostra sul portale della Camera dei Deputati. Eh sì, un’annata moscia quella del ’21 per l’Avvocato del popolo, non più a Palazzo Chigi e non ancora dentro Montecitorio. E con quel reddito lordo da stipendiato medio-basso riuscire a tenere su di giri un’auto di quella potenza(e di quel consumo) non è un gioco per nessuno.

È quel che ha sottolineato l’onorevole Francesco Filini, di Fratelli d’Italia. «Mantenere un Jaguar da 320 cavalli con un reddito lordo di 34.095 – si legge in un suo post su Facebook – dev’essere un’impresa davvero difficile. Forse è per questo che Giuseppe Conte è così agguerrito sulle accise». Ironia, certo. Quel tanto che non guasta per mettere in luce ipocrisie e contraddizioni. Sulla buccia di banana del contrasto tra lusso e poraccismo, l’ex-premier era già scivolato con le vacanze nel più costoso hotel di Cartina. Ora ci ricasca con la supercilindrata che tracanna benzina. A questo punto qualcuno ci spieghi se parliamo del leader del secondo partito italiano o del divertente protagonista di un cinepanettone.

Pubblicato da edizioni24

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