Concorsi truccati, due dirigenti della Asl di Latina finiscono in manette. Fratelli d’Italia: “Nel Lazio c’è un sistema marcio”

Irregolarità in due concorsi Asl di Latina, che hanno portato all’arresto di un dirigente e un funzionario questa mattina. Procedure falsate per favorire amici e conoscenti, dando loro le risposte in anticipo. Un’operazione, quella della Guardia e della Polizia di Latina, che scopre un verminaio che potrebbe essere solo all’inizio.

“Ringrazio la magistratura, la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Latina per aver portato alla luce particolari inquietanti sul concorso indetto dalla Asl di Latina ma del quale ne hanno beneficiato anche altre aziende ospedaliere del Lazio”. È quanto dichiara il presidente della commissione Trasparenza e Pubblicità della Regione Lazio e consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo.

“Quello che sembra emergere è che nel Lazio esiste un sistema, che non riguarda solo le Asl ma anche i Comuni della Provincia, che ha come obiettivo quello di cercare di usare le Istituzioni per i propri interessi. Aggiungo che è impensabile utilizzare modalità clientelari in ogni ambito, ancora di più in quello della salute pubblica in questo momento. Tutto questo è inammissibile – denuncia Colosimo – e per quanto mi compete cercherò di fare il possibile per sradicare questo sistema e cercare di ridare alla Regione e ai propri cittadini la dignità che si meritano”.

Claudio Rainone, 59enne di Benevento, e Mario Graziano Esposito, 55enne svizzero ma residente a Latina, dirigente e funzionario della Asl di Latina, i nomi dei due indagati per falso ideologico aggravato, rivelazione aggravata di segreto di ufficio nell’ambito delle indagini sui concorsi truccati nella Asl di Latina.

Un’operazione, quella della Guardia di Finanza e della Polizia di Latina che nasce da un esposto presentato da Angelo Tripodi, capogruppo in Regione Lazio della Lega. “A gennaio scorso – dice all’Adnkronos – dopo le segnalazioni di molte persone e verificate le anomali in virtù degli elenchi degli accreditati usciti, ho presentato personalmente un esposto alla Guardia di Finanza. Ho semplicemente fatto uno più uno, erano troppe le situazioni ambigue”.

Concorso ora tutto da rifare? Temo di sì – dice Tripodi – almeno si ridarà dignità a tutte le altre persone rimaste fuori ingiustamente. Dispiace però per coloro che invece hanno passato il concorso in maniera onesta e regolare. Mi auguro che le persone non interessate a questa brutta vicenda vengano tutelate e che si trovi una formula per confermare loro l’esito positivo del concorso. La trasparenza è la prima cosa”.

“Purtroppo non è la prima volta che accadono simili situazioni – prosegue – ma la speranza è che possa davvero essere l’ultima. Non bisogna essere ‘figli di’ o ‘amici di’ per essere assunti. E poi questo è un male che si riversa successivamente all’interno delle istituzioni, perché non c’è la conoscenza della materia. Gente che studia, famiglie che fanno sacrifici per i loro figli che si devono vedere arrivare gli amici di qualcuno. Agevolazioni non oneste che è ora finiscano per sempre”, conclude.

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