Ciò che la sinisrra rende possibile in Italia grazie agli sbarchi Richiedenti asilo sfruttavano gli immigrati: 13 ore di lavoro per 30 euro

Reclutavano immigrati, soprattutto africani, che, in cambio di una paga di pochi euro, parte dei quali finivano ai caporali, dovevano lavorare per 13 ore al giorno. E distribuire volantini pubblicitari

Con questa accusa i carabinieri hanno notificato undici misure cautelari ad altrettante persone, 10 immigrati ed una donna italiana.

Sei sono finiti in carcere, Uno ai domiciliari e a quattro persone sono stati notificati gli obblighi di dimora.

l blitz dei carabinieri del Comando per la tutela del lavoro, comandati dal generale Iorio, e dei comandi provinciali di FirenzePrato e Pistoia, coordinati dalla Procura del capoluogo toscano, è scattato questa mattina.

Le indagini sono partite dalla richiesta di uno degli immigrati, un lavoratore che si era presentato in Prefettura per ottenere il riconoscimento internazionale. E nella domanda aveva comunicato aspetti della sua attività che non erano coerenti.

I reati contestati a vario titolo agli indagati dalla Procura di Firenze sono di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

Sei indagati sono pakistani, due maliani, un tunisino, un marocchino e un’italiana.

Oltre agli arresti degli immigrati e dell’italiana – titolare della ditta di distribuzione di volantini che si rivolgeva, a sua volta, alla società di immigrati – sono stati eseguiti anche sequestri di beni mobili e immobili appartenenti a società di Prato e Massa.

Aziende che si occupavano per conto di note catene commerciali risultate estranee ai fatti, di distribuzione di volantini.

Tra i beni sequestrati ci sono anche sette furgoni con cui il traffico illecito veniva svolto oltre a numerosi conti correnti bancari intestati a persone fisiche e giuridiche, coinvolte nell’indagine, diverse carte di credito e carte prepagate in uso agli indagati per un valore complessivo di circa 500.000 euro.

In particolare, le indagini hanno accertato le modalità con le quali i gestori del giro di caporalato, in assenza delle minime condizioni di tutela della salute, igiene e sicurezza, costringevano i lavoratori immigrati a distribuire volantini pubblicitari di note catene commercialinazionali e internazionali per 12-13 ore di lavoro giornaliere in quasi tutte le province della Toscana.

Di fatto l’organizzazione sfruttava lavoratori stranieri facendoli lavorare per 12-13 ore al giorno per pochi euro.

Un sistema che prevedeva, fra l’altro, anche il tracciamento dei distributori.

Pubblicato da edizioni24

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