[Chiarimento tra fidanzatini, sembra un giochino dei bambini] Di Maio vola a casa di Sala a Milano: non lavorano a un nuovo centro ma alla rete dei sindaci con Draghi. Quanto durerà? Le rassicurazioni ne fanno da padrone….

Se Giuseppe Conte se ne va da Mario Draghi col suo dossier di richieste sotto il braccio, Luigi Di Maio non se ne sta a guardare e fa visita a Giuseppe Sala a Milano. I due si sono visti nell’abitazione privata del sindaco. Di Maio tesse dunque la tela di quella rete civica di cui ha parlato annunciando la sua uscita dal Movimento grillino.

Una rete, una nuova formazione, il partito di Draghi senza Draghi(così lo hanno ribattezzato i media) di cui si è scritto che Sala sarebbe stato esponente di peso. Un partito che punterebbe sui sindaci: oltre a Sala dovrebbero far parte del progetto anche Dario Nardella e l’ex sindaco di Parma Pizzarotti. 

Sala del resto ha chiarito il suo programma in un lungo post su Instagram a fine giugno. “Ha senso parlare di “centro” nella politica dei giorni nostri? – ha scritto – O è solo funzionale a descrivere uno spazio diverso? Personalmente la vedo così. 1️⃣ I centristi per governare dovrebbero comunque stare con altri, da una parte o dall’altra. Per quanto mi riguarda non potrei stare con la destra. Non potrei stare con i populisti, ma solo con chi ha veramente un animo popolare. 2️⃣ Oggi le cittadine e i cittadini vogliono risposte, non “posizionamenti orizzontali” nello scenario parlamentare italiano. Questo però non significa che le persone non chiedono politica. La chiedono eccome. Vogliono la politica di sostegno dei redditi. Vogliono una politica che abbia una visione della società. Vogliono una politica che pensi ai piani di cambiamento delle infrastrutture del nostro Paese. Questo vogliono. 3️⃣ Da tempo mi dedico alla questione ambientale. In questi ultimi anni mi sono confrontato con Ed Markey, il padre del Green New Deal, e con Al Gore. Ho imparato dai Verdi Europei. Ho guidato la task force mondiale di C40, per un “Green and just recovery”. E seguiterò ad impegnarmi in questo senso. Con il realismo che orienta la mia azione a Milano. Sono il Sindaco di Milano e sicuramente continuerò a svolgere questo ruolo. La politica ora è la mia vita, non è sempre stato così (credo per mia fortuna, perché ho avuto la possibilità di mettermi alla prova in altri mondi), e lo sarà certamente anche in futuro. Per questo parlo con tutti e sono interessato al futuro del mio Paese”.

Un messaggio dal quale si ricavano due elementi: Sala aspira a un ruolo nazionale e non solo “cittadino” e pur schierandosi lontano dalla destra non rivendica l’appartanenza alla sinistra, semmai a un progressismo ambientalista capace a suo dire di superare le polarizzazioni “orizzontali”. Da ultimo, il sindaco di Milano non ha mancato di mamdare messaggi critici a pd sostenendo che quello della libera cannabis non è certo un problema prioritario. ma anche al M5S: “Vorrei capire su cosa non si sentono ascoltati dal governo”. Un modo come un altro per apparecchiare l’incontro di oggi con Di Maio. tutto si tiene.

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