Centro di accoglienza di Agrigento, violenze sessuali: fermati 6 immigrati (quasi tutti minorenni)

Il Commissariato della Polizia di Stato di Porto Empedocle in provincia di Agrigento ha posto in stato di fermo un cittadino egiziano maggiorenne e altri cinque cittadini egiziani minorenni per i reati di violenza sessuale di gruppo e sequestro di persona. Le vittime sono minorenni, anch’essi extracomunitari.

Le violenze sarebbero avvenute all’interno del centro di accoglienza di Siculiana e sono stati denunciati alle competenti Procure della Repubblica di Agrigento e dei Minorenni di Palermo. L’autorità giudiziaria procederà a richiedere la convalida dei fermi e a svolgere le ulteriori indagini le quali potrebbero disvelare altri episodi di violenza sessuale e ulteriori reati contro la libertà personale e il patrimonio.

«Le ennesime notizie di reati consumati nel centro di Villa Sikania dimostrano come nonostante gli sforzi di forze dell’ordine e esercito i centri di accoglienza siano ormai al collasso». Lo dichiarano in una nota i deputati di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli ed Emanuele Prisco, componenti della commissione Affari costituzionali e dell’Interno. «L’unica soluzione – dicono – è fermare l’immigrazione clandestina che ormai porta a situazioni incontrollabili di emergenza. O si bloccano gli sbarchi o la spirale di violenza e illegalità a chi ormai costantemente assistiamo nei centri rischia di avere ripercussioni irreversibili. Inaccettabile in particolare che lo stesso centro che solo pochi mesi fa è stato protagonista di una fuga di massa sia nuovamente protagonista di atti efferati come le violenze sessuali e sequestri di persona».

E poi ancora: «Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha la responsabilità del controllo di quanto avviene nei centri tanto più se le vicende riguardano minorenni o soggetti in quarantena Covid. Pretendiamo che a fronte di un’indagine della magistratura e delle condizioni in cui sono costretti a lavorare gli agenti di polizia il ministro Lamorgese si muova e provveda immediatamente a fermare le ondate di sbarchi e a procedere immediatamente con le espulsioni poiché quanto accade non è compatibile né con le norme sull’accoglienza né con prospettive di integrazione».

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