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Il premier Giuseppe Conte sembra l’attore napoletano Luca De Filippo, nella famosissima commedia “Natale in casa Cupiello”. Quando dopo averne combinate di tutti i colori, rivolgendosi alla mamma, dichiarava: “mamma, mi voglio cambiare”, si, rispose lo zio: “a maglia e scarp e i calzini…”.
Ecco. Conte, da buon attore teatrale, cerca ad ogni comparizione in pubblico di vendere quello che non potrà mai ottenere. Solo così, secondo il suo team di esperti con a capo Casalino e Colao, potrà tenere a cuccia gli italiani. Dimenticando però, che al lupo ai voglia a promettergli arrosto, se non mangia da giorni ed ha fame, prima o poi scenderà, dalla montagna.
“Il governo vuole vincere la sfida della semplificazione amministrativa e della riduzione degli adempimenti burocratici – dichiara l’attore Conte – Per questo, già nel prossimo decreto-legge di sostegno all’economia, introdurremo un meccanismo semplificato di erogazione della Cassa Integrazione Guadagni in deroga, fondamentale per ampie categorie di lavoratori”.
Faremo, diremo; semplificheremo etc etc. Sembra lo stesso copione del 28 marzo 2020, quando affermava pressapoco le stesse cose. Guarda il video nell’articolo di seguito:
Oggi è il 10 maggio 2020. Sono trascorsi circa 60 giorni da quelle famose dichiarazioni, e ci sono ancora partite Iva che attendono il bonus 600 euro di marzo. Il decreto aprile è slittato a maggio, e proprio in queste ultime ore apprendiamo che è stato nuovamente slittato a data da destinarsi. Ciò significa che il bonus di aprile, se tutto va bene arriverà per fine giugno inizi luglio. Ma Conte c’è. Lo Stato c’è.
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