Caso Rai, l’intervento di Giorgia Meloni: “La vicenda ha conseguenze enormi per la democrazia. Sono basita dal silenzio”

Impegnata nella presentazione del suo libro Io sono Giorgia a Latina, Giorgia Meloni oggi non ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione del candidato del centrodestra a Milano, Luca Bernardo. L’assenza, all’indomani del voto sul Cda Raiche per la prima volta nella storia repubblicana non ha eletto un rappresentante dell’opposizione, è stata notata e rubricata come il segnale di un problema. Meloni da Latina ha smorzato i toni: «Stamattina non ero alla conferenza stampa di Milano per il candidato Bernardo, ma c’erano gli altri esponenti dei partito, FdI non sono solo io».

Impegnata nella presentazione del suo libro Io sono Giorgia a Latina, Giorgia Meloni oggi non ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione del candidato del centrodestra a Milano, Luca Bernardo. L’assenza, all’indomani del voto sul Cda Raiche per la prima volta nella storia repubblicana non ha eletto un rappresentante dell’opposizione, è stata notata e rubricata come il segnale di un problema. Meloni da Latina ha smorzato i toni: «Stamattina non ero alla conferenza stampa di Milano per il candidato Bernardo, ma c’erano gli altri esponenti dei partito, FdI non sono solo io».

La stessa leader del partito, però, non ha nascosto che sulla Rai un incidente c’è stato, anche con gli alleati. Ricordando che a FdI, in quanto unica forza di opposizione presente oggi in Parlamento, spetterebbe un ruolo di primo piano in tutti gli organi di garanzia e che invece il partito è alla guida solo del Copasir, Meloni ha sottolineato che alcune posizioni il partito non le ha neanche rivendicate. Un esempio per tutti, legato alla strettissima attualità: la Vigilanza Rai. «È in mano a Forza Italia, io non ho ritenuto nemmeno di chiederla, anche per non creare problemi con gli alleati, che invece poi non si sono fatti problemi a creare questa situazione (del Cda Rai, ndr)», ha detto Meloni.

Meloni ha ribadito che la questione Rai non attiene alle poltrone, ma alla tenuta del sistema democratico. «La vicenda Rai – ha sottolineato – ha conseguenze enormi per la democrazia italiana. Avete idea di cosa sarebbe successo se fosse accaduto a danno del Pd? Avremmo avuto i caschi blu dell’Onu».«È un precedente che diventa un punto di non ritorno. Sono basita che nessuno dica una parola», ha proseguito, ricordando tra l’altro anche che FdI attualmente nei sondaggi è il primo partito italiano e richiamando il caso dell’Ungheria di Orban contro la quale, per una vicenda simile, la Commissione Ue ha sollevato la questione dello stato di diritto.

Sul caso Rai è intervenuto anche Matteo Salvini, da Milano, dove alla presentazione di Bernardo si è registrata qualche tensione tra gli alleati. «La vicenda Rai si chiuderà con la soddisfazione per  tutti. Ci sarà spazio per tutti, tutti avranno voce», ha sostenuto il leader della Lega. E non è chiaro se il riferimento fosse proprio alla vigilanza Rai, che ieri FdI ha indicato come possibile soluzione per ristabilire un equilibrio negli organi di garanzia, ma che non è nella disponibilità della Lega. Salvini poi ha ribadito che «il centrodestra è unito. A Milano, a Roma, Napoli, Torino, Bologna, Trieste». «Gli avversari non sono mai in casa e io sto cercando di spegnere ogni tipo di polemica», ha aggiunto, spiegando di rifiutarsi di pensare che il centrodestra possa saltare «per un posto nel Cda Rai».

Fra gli “osservati speciali” dopo il caso Rai è finita anche la Calabria, dove la coalizione sostiene il candidato azzurro Roberto Occhiuto. «Io sono sempre pronta per quello che mi chiede il mio partito, non ho mai nascosto l’ambizione di essere candidata della coalizione, ma la scelta fatta da Giorgia Meloni, di riconoscere a FI la candidatura per il dopo Santelli, l’ho compresa e condivisa, perché noi abbiamo sempre puntato su unità e correttezza nel centrodestra», ha detto la deputata calabrese di Fratelli d’Italia, Wanda Ferro, intervistata in queste ore dall’Adnkronos e tirata in ballo come possibile alternativa di FdI a Occhiuto.

«Noi da alleati abbiamo sempre dimostrato massima affidabilità e lealtà, per noi l’unità del centrodestra è la priorità, ma vogliamo lo stesso atteggiamento da parte degli alleati», ha chiarito Ferro, ammettendo che «sono ore frenetiche, noi abbiamo sempre onorato gli impegni. Vorremmo andare insieme ovunque, ma potrebbe accadere che il rapporto di fiducia venga meno. Allora, a quel punto si potrebbero cambiare le scelte fatte». «In ogni caso – ha ribadito la parlamentare di FdI – Giorgia Meloni sa interpretare il sentimento di un elettorato che da noi si aspetta coerenza. I sondaggi dicono che non siamo Cenerentola, e noi non vogliamo essere trattati come Cenerentola».

Occhiuto, dal canto suo, ha spiegato di sentirsi «tranquillissimo». «Abbiamo già fatto la mia presentazione, siamo avanti con le liste, non vedo nessun problema», ha detto. Per il leghista Andrea Crippa, vicesegretario del Carroccio, sempre presente ai vertici dell’alleanza, «le ipotesi che circolano, l’idea che si possa rimettere in discussione quanto deciso, a partire dai candidati sindaci del centrodestra è una cosa incomprensibile, spero non ci sia nulla di vero». «Noi – ha aggiunto – in Calabria, ad esempio, con Occhiuto e Spirlì abbiamo scelto i migliori, non vedo perché tornare indietro su questo».

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