Caso Palamara, a Perugia emergono nuovi verbali. L’ex-pm: “Le accuse ‘last minute’. Non mi spaventano”

Luca Palamara le ha bollate come «dichiarazioni last minute», ma è innegabile che nei suoi confronti la Procura di Perugia sia sicura di aver calato l’asso vincente. Si tratta, infatti, di verbali contenenti dichiarazioni spontanee rilasciate il 9 giugno scorso da Fabrizio Centofanti. È l’imprenditore imputato per corruzionenel procedimento che vede coinvolto anche l’ex consigliere del Csm. I suoi verbali  sembrano ora inchiodare Palamara. In uno dei passaggi-chiave si leggono infatti gravi accuse rivolte al magistrato ora radiato dall’ordine giudiziario. L’imprenditore, vi si legge infatti, gli avrebbe «corrisposto di media 7-8 mila euro annui a partire dal 2014 sino al febbraio 2018».

Proprio in quell’anno cominciano i guai giudiziari di Centofanti culminati in un arresto. Le somme di denaro cui ha accennato li avrebbe spesi «in relazione ai pranzi e alle cene in favore di Palamara». Una consuetudine che neanche la disavventura giudiziaria  avrebbe interrotto. «Dopo il mio arresto – ha detto Centofanti – gli ho mandato qualche presente per Natale. Ad esempio, quest’anno gli ho inviato una bottiglia di champagne». E l’ex-pm? La sua prima reazione riguarda il metodo. Palamara avrebbe appreso dei verbali «leggendo i giornali di oggi». Ma – eccepisce – «la Procura li avrebbe dovuto trasmettere prima alla difesa e al giudice della udienza preliminare». Nel merito, invece, ritene di aver già chiarito la sua posizione «nell’interrogatorio del 31 maggio del 2019».

In ogni caso, scrive in una nota, «non mi spaventa nessuna dichiarazione last minute, quasi ad orologeria per distrarre da fatti gravi perpetrati ai miei danni». Tanto più, incalza, che la dichiarazione è «peraltro avvenuta al di fuori della naturale sede che sarebbe stata l’udienza preliminare». Palamara è un fiume in piena. La battaglia per la verità anche sul Trojan – aggiunge – continua. Mi difenderò sempre nel processo dimostrando di non aver mai compresso la mia funzione di magistrato e continuerò a battermi per affermare i principi di una giustizia giusta». L’ex-presidente dell’Anm è pronto a dare battaglia contro quelle che individua come «manovre e operazioni spintanee». «Provano ad infangarmi al solo scopo di far calare il silenzio sulla mia vicenda. Ma – conclude Palamara – non accadrà».

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