Caso Ciro Grillo, per gli imputati si teme il peggio

Alla fine, i quattro imputati del caso Grillo, hanno scelto il rito ordinario. La decisione è arrivata dopo una riunione tra avvocati e genitori che, come riporta il Corriere della sera, è stata “molto tesa e a tratti drammatica”. In caso di condanna, quindi, per i quattro giovani della Genova bene non ci sarà nessuno sconto di pena e ora rischiano ciascuno 12 anni di carcere. La decisione di procedere con il rito ordinario non ha trovato tutti concordi: due di loro avrebbero preferito il rito abbreviato e nulla avrebbe impedito di proseguire su questa strada. Tuttavia, i legali e le famiglie hanno preferito restare uniti in questo cammino, correndo tutti un grande rischio.

Vittorio Lauria, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Ciro Grillosono tutti accusati di violenza sensuale di gruppo dalla procura di Tempio Pausania. I fatti sono quelli ben noti di luglio 2019, quando la comitiva si trovava in vacanza in Costa Smeralda in una delle residenze del garante del Movimento 5 stelle. Il gruppo di ragazzi, così come la ragazza che li ha accusati, all’epoca dei fatti erano tutti 19enni. Silvia ha raccontato tutto alle forze dell’ordine e ha fatto partire l’indagine nei confronti dei quattro giovani mentre la sua amica Roberta, anche lei presente, a un certo punto durante quella serata si addormentò sul divano e non si rese conto del video e delle fotografie che fecero gli stessi ragazzi, che si ritrassero in atteggiamenti osceni accanto a lei, in quel momento non vigile.

Il 20 ottobre era la data (non vincolante) entro la quale le parti accusate avrebbero dovuto riportare al giudice la loro decisione sulla scelta del rito da preferire in sede processuale, indicando anche quali fossero le carte sulle quali avrebbero voluto concentrarsi. I documenti agli atti sono molti e la strategia da pianificare non è stata semplice da parte degli avvocati dei quattro ragazzi. La discussione per arrivare a scegliere il rito ordinario è stata lunga ma, ufficialmente, il giudice dell’udienza preliminare Caterina Interlandi non lo verrà a sapere prima di lunedì, perché quest’oggi non presente in sede. Questo lascia ancora aperte delle possibilità, perché nelle prossime 72 ore potrebbe cambiare tutto.

Ora, in caso in condanna con il rito ordinario, i quattro imputati in caso di condanna rischiano una pena che va da un minimo di 6 a un massimo di 12 anni. I fatti denunciati sono avvenuti prima dell’entrata in vigore del codice rosso, attualmente in vigore, che prevede una condanna da un minimo di 8 a un massimo di 14 anni.

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