Casa Pound, Daniele: “C’è una sostanziale differenza tra le botte che dava la Salis ai fascisti e quelle di CasaPound al giornalista de La Stampa. Vi spiego perché”

By Gaetano Daniele

Conosco i militanti che hanno aggredito il giornalista de La Stampa, ed è strano. Strano perché non è da loro arrivare ad usare le mani. Non è una giustificazione. Di certo se entri in casa mia e violi la privacy, può capitare di essere buttato fuori in maniera non pacifica. Però mi sovviene un dubbio: qual è la differenza che passa tra quello che è accaduto fuori l’Asso di Bastoni e Ilaria Salis? Anzi. La Salis per aver quasi massacrato di botte presunti fascisti (e le botte restano sempre violenza) è stata addirittura eletta al parlamento europeo. Chissà perché anche nella violenza vi sono due pesi e due misure. Le violenze vanno condannate a prescindere, almeno non siano oggetto di legittima difesa. Ad esempio un talebano transgender di Maddaloni con l’amica transgender, hanno cercato di imporre un loro pensiero manipolatorio ad un minore, pensiero poi? Non saprebbero fare nemmeno la 0 con il culo del bicchiere. Citano Hitler al minore, forse perché ne avranno sentito parlare in TV, e quasi arrivano a minacciare con le mani il minore. Se a questi, per legittima difesa gli rompi la testa, dove sta il reato? Poi magari vai a vedere chi sono e ti rendi subito conto che sono un pericolo per la società civile.

Tornamdo ad Andrea Joly, è un giornalista del quotidiano La Stampa, è stato aggredito a Torino, in uno dei feudi di CasaPound. Un po come andare a fare una sorta di violazione della privacy con la pretesa che ti offrino pure un bicchiere di vino. L’episodio, come si evince dal racconto fatto dallo stesso quotidiano piemontese, è avvenuto in via Cellini all’esterno dell’Asso di Bastoni: “Un circolo storicamente frequentato da simpatizzanti e militanti di estrema destra”. In un filmato girato dallo stesso cronista, che a suo dire stava passando per caso in quella zona, si può osservare il momento in cui gli attivisti lo avvicinano chiedendogli “Sei dei nostri?”. Dopo di che hanno reagito brutalmente appena hanno intuito che Joly era un giornalista e stava riprendendo senza essere stato autorizzato.

Da una prima ricostruzione fuori dal locale era in corso una festa di CasaPound con fumogeni e fuochi d’artificio, si legge sulla Stampa. “A Joly è stato intimato di consegnare lo smartphone”, al rifiuto lo hanno invitato ad andarsene. Se passi di lì per caso, come afferma il giornalista e filmi una festa diciamo privata, e non sei stato autorizzato a filmare, non giustifico, ma ci sta che la reazione può non essere proporzionata all’azione.

Intanto la polizia di stato di Torino sta eseguendo delle perquisizioni in tre abitazioni di militanti di estrema destra e nel circolo l’Asso di Bastoni, sede nel capoluogo piemontese di CasaPound. “Le perquisizioni di questa mattina nei confronti dei nostri militanti e della sede torinese dell’Asso di Bastoni, con esito negativo, sono semplicemente uno spreco di soldi pubblici. Siamo al fianco degli indagati e siamo pronti a difenderci in tutte le sedi dove dimostreremo la nostra versione dei fatti”, commenta in una nota CasaPound.

Le perquisizioni sono relative all’aggressione subita appunto sabato sera fuori dal circolo torinese da Andrea Joly, giornalista de La Stampa.”Non sappiamo nemmeno se esista un referto e di quanti giorni di prognosi stiamo parlando, ma considerato che già il giorno dopo la vicenda il giornalista ha ripreso a lavorare e a rilasciare interviste in ogni dove, è piuttosto evidente che un litigio nato da una provocazione sia stato ingigantito e strumentalizzato“, spiega ancora il movimento politico.

“Se Andrea Joly non è solo in cerca di visibilità ma voleva davvero documentare l’evento di CasaPound a Torino, perché non risponde al nostro invito alla festa nazionale che si terrà a Grosseto a settembre? Da parte nostra c’è tutta la volontà e la maturità di gettare acqua sul fuoco e di evitare un clima di tensione e odio che evidentemente a una parte politica invece fa comodo – aggiungono – non ci faremo intimidire da azioni repressive e continueremo a difendere con fermezza le nostre idee e la nostra libertà di espressione“.

Quindi, una battuta politica: “Chissà se i nostri militanti saranno contesi dai partiti per essere candidati in Parlamento come avvenuto per Ilaria Salis, o il presupposto sia partecipare ad azioni di terrorismo e aggressioni vigliacche armate di martelli, cosa ben diversa di un battibecco che ha causato due ginocchia sbucciate“, concludono

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