Carabiniere denunciato e trasferito per aver segnalato la mancanza di mascherine in pieno lockdown. L’ira di Capitano Ultimo

Non le manda a dire Capitano Ultimo sulla vicenda del carabiniere denunciato per aver osato segnalare l’assenza di mascherine in pieno lockdown. “Va ogni oltre ogni livello. Ministro, riporti la Costituzione nella caserme”. Nota.

E poi aggiunge: “Liberi i carabinieri dalla tirannide”. Parole chr pesano come macigni, e che evidenziano le ingiustizie che subiscono gli uomini in divisa, La vicenda ha preso il via in piena “fase 1”, nel momento della quarantena. Proprio quando tutti gli italiani dovevano stare chiusi in casa. Circolavano le forze dell’ordine per garantire il rispetto del decreto. E lo facevano con tutti i rischi connessi al contagio.

Proprio per questo motivo, un appuntato aveva scritto una lettera che poi aveva iniziato a girare sui gruppi WhatsApp dei militari. “Duole constatare che i militari in forza alla Compagnia Speciale di Palermo, impegnati giornalmente nei diversi servizi d’istituto, non vengano dotati delle minime protezioni contro i pericoli da contagio del Covid-19”.

Il carabiniere si diceva consapevole delle “gravi difficoltà” nel reperire in tutta Italia dispositivi di protezione individuale. Ma “non è tollerabile che circa 90 uomini, spesso padri di famiglia, vengano esposti a rischi elevati durante l’espletamento del proprio servizio”.

Nel suo tweet, Capitano Ultimo ha postato un articolo dell’Espresso. “La risposta”, si legge, “arriva a stretto giro, i primi giorni di aprile. E non è stata quella che il carabiniere si auspicava”. Infatti non gli hanno scritto che mascherine e dpi sarebbero arrivati presto. Ha scoperto invece che l’avevano denunciato per diffamazione. Il motivo? Il contenuto della lettera. Con trasferimento d’ufficio. I giudici avevano favorito un concordato: il carabiniere aveva avuto la possibilità di scegliere lui ·una destinazione di suo gradimento”.

Questo solo per aver detto che mancano delle mascherine. Figuriamoci se dicesse come la pensa ora su quanto accaduto.

Pubblicato da edizioni24

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