Cannabis, Santori parla a vanvera: “Io sto coi coltivatori, Salvini coi narcos”. E la sardina si becca la querela. Una querela da fesso

Cannabis, Santori al delirio, straparla e tra slogan e insulti, all’Adnkronos dichiara: «Io sto coi coltivatori responsabili, Salvini sta coi narcotrafficanti». E così, mentre la sinistra esalta e si dichiara solidale con Mattia Santori per la “schiettezza” e la veemenza del messaggio sulla droga libera, che l’ex leader delle sardine ha rilanciato senza troppi complimenti, Salvini dai suoi canali social annuncia la risposta indignata alle ingiurie ricevute. «”Salvini sta con i narcotrafficanti” dice un eletto del Pd a Bologna. Bene – tuona il numero uno del Carroccio – con la querela che già oggi depositerò, spero dovrà versare un bel po’ di euro. Che finiranno nelle casse delle associazioni di volontariato che lottano ogni giorno…».

Come noto, dopo il suo coming out sulla coltivazione casalinga della cannabis, l’ex leader delle Sardine e ora consigliere comunale del Pd a Bologna, non ha perso l’occasione di rivolgere ingiurie velenose al segretario della Lega. Non prima di aver dichiarato: «Quest’anno ho già raccolto 60 grammi». E ancora: «Acquisto i semi da un canapaio che paga le tasse, ho comprato le mie attrezzature. E tutto questo è già legale. In questo modo so dove vanno i miei soldi», ha insistito poi il consigliere comunale del Pd, teorico dello sballo libero. Parole che, oltre a Salvini attaccato e vilipeso in prima persona, hanno innescato anche la reazione indignata del deputato di Fratelli d’ItaliaGaleazzo Bignami. Il quale, a sua volta, ha presentato alla Procura della Repubblica di Bologna un esposto contro la “sardina” Santori.

Tanto che, nero su bianco, Bignami denuncia: «In relazione alle notizie diffuse dalla stampa e relative alle dichiarazioni del Signor Mattia Santori, il quale ha pubblicamente riferito di essere abituale consumatore di “canne”. E di essere dedito alla coltivazione di piante di marijuana per uso ricreativo, il sottoscritto espone all’Autorità in indirizzo – si legge nel documento che l’Adnkronos ha visionato – i fatti come rappresentati dalla stampa. Al fine della valutazione della sussistenza degli elementi integrativi della condotta sanzionata ai sensi dell’articolo 75 del dpr 309/90 e dell’eventuale adozione dei provvedimenti conseguenti. Nonché di ogni altro aspetto ritenuto giuridicamente rilevante in relazione a quanto esposto». Il Decreto del presidente della Repubblica del 9 ottobre 1990 è il testo unico sugli stupefacenti.

Il caso Santori sulla cannabis è una vicenda che riguarda legge e Paese intero. Una vecchia battaglia con cui però oggi, con le ultime dichiarazioni pubbliche, l’ex portavoce dei pesciolini rossi ha rinverdito di nuova linfa al vetriolo una polemica in corso da tempo tra lui e il leader leghista. Una battaglia, quella sulla liberalizzazione della droga, che Santori si vanta di combattere in prima in linea unendo all’utile della causa che sta cavalcando, il dilettevole dell’auto-sponsorizzazione. Come quando, meno di un mese fa, da convinto anti-proibizionista il consigliere del Pd ha invitato tutte le mamme – comprese quelle contrarie alla droga e alla droga di libero e facilitato accesso per i loro ragazzi – alla presentazione del libro di Antonella Soldo, (esponente dei Radicali e coordinatrice della campagna “Meglio Legale”), Mamma mi faccio le canne-Guida alla cannabis per genitori e figli».

Un’iniziativa appoggiata già all’epoca dallo stesso sindaco Matteo Lepore, che si svolse al Parco della Montagnola. Dove – come fecero notare i consiglieri comunali FdI nell’immediatezza degli eventi – «c’è già un grave problema di spaccio». Bollando pertanto quell’appuntamento come «indecente, diseducativo e gravissimo». Così come reputarono seriamente inopportuno che «dei rappresentanti dell’amministrazione comunale sponsorizzassero una droga». In quell’occasione intervenne anche Salvini che, sempre in un post sui social, tuonò ironicamente amaro: «Ma scrivere un bel “mamma faccio volontariato” non sarebbe stato meglio??? No alla droga, sempre e comunque», scrisse il leader della Lega sul suo profilo Facebook.

Così come oggi, attualizzando polemiche e replicando allo scontro in atto, il leader leghista in una dichiarazione ha tuonato: «Chi si schiera per la droga libera è responsabile della perdita di migliaia di giovani e non». Aggiungendo poi a stretto giro: «La sinistra si assume la gravissima responsabilità di contraddire quanto si legge sul sito ufficiale del governo Draghi di cui fa parte. Mettendo in crisi la maggioranza. Così fa il male delle future generazioni e dell’Italia». Il secondo round è ufficialmente in corso. Ai giudici l’ardua sentenza…

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