[Buffoni senza gloria] Da quando sono al governo hanno cambiato molte cose Tutta la loro linea politica Cade un altro mito: il taglio dello stipendio

By Gaetano Daniele

Chiamarli buffoni, sarebbe un complimento. Da quando sono al governo hanno cambiato molte cose. Si, molte cose. Il loro programma e la loro linea politica: dall’uno vale uno, mai alleanze politiche, no alle tv, mai con i mafiosi del pd, mai col partito di Bibbiano, apriremo il Parlamento come una scatoletta di tonno, no ai vaccini, la regola dei due mandati etc etc… Tutte cose rimangiate una volta maggioranza di governo. Ciò a significare che erano tutte balle per illudere un elettorato già mortificato da Letta, Renzi e Gentiloni. Altri buffoni alla guida del Paese senza il consenso popolare. Ma la legge lo permette, dicono. E la cosa gli piace. Infatti in meno di 6 anni, pur avendo perso le elezioni, si sono ritrovati in maggioranza per ben 4 volte. Che strana democrazia.

Ma tornando ai parassiti buffoni dei 5 Stelle, pare che stia cadendo un altro mito: il taglio dello stipendio.

È il Corriere della Sera a riportare la notizia che segna l’ennesima pirouette grillina. I parlamentari pentastellati infatti avevano chiesto modifiche al regolamento mettendo in scena veri e propri piagnistei. Del resto come dargli torto, non saranno più eletti. Ad oggi è previsto un importo minimo mensile di 2000 euro, più una quota di mille euro per gli eventi, 300 per le spese della celebre piattaforma Rousseau, più volte multata dal garante della privacy, e la restituzione di “tutto ciò che non è speso, oltre l’indennità e la diaria forfettaria”.

Insomma ora basta: scordiamoci il passato, siamo meridionali o no?

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